lunedì 30 gennaio 2012

Muffins con broccoli al profumo di cedro


Mio Dio che freddo che fa!!!! brrrrrrrrrrrrr
Oggi qui si gela, ma sentite le previsioni credo che siamo tutti più o meno nelle stesse condizioni... i giorni della merla sono arrivati e in piena regola!
Certo al nord con la neve farà un po' più freddo, ma volete mettere l'effetto di un bel paesaggio innevato? :D

Ho tanta voglia di stare seduto davanti a un bel camino col fuoco crepitante, ma purtroppo per chi, come me, vive in città ci sono solo i poco romantici termosifoni.... ma qual è l'alternativa al camino per un provetto food blogger? Il forno ovvio!!!
Ed ecco che ieri tornato a casa per rinfrancarmi dal freddo ho subito pensato a preparare, per me e gli amici che di lì a poco sarebbero venuti a trovarmi, un classico comfort food: i muffins!
non dolci, ma salati per poterli accompagnare con un buon bicchiere di vino rosso :P
Ho quindi preparato questi 'bocconcini' che mangiati caldi con un bicchiere di vino sono serviti a combattere il freddo esterno e a fugare la malinconia che ci prende la domenica sera :)
Spero possano servire anche a voi!
Buona settimana!

Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Chiavazza "Mani in Pasta: Comfort Food":
Muffins con broccoli al profumo di cedro

per 12 muffins

600 gr di broccoli calabresi
200 gr di farina 00
200 ml di panna da cucina
3 uova
Pepe bianco
1 cedro, la buccia grattugiata
50 ml di olio evo
1 bustina di lievito
Sale


Lavate e bollite i broccoli in acqua salata per una decina di minuti. Scolateli e fateli raffreddare.
In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale, la panna e l’olio, unite poco alla volta la farina setacciata facendo attenzione a non formare grumi. Aggiungete la buccia grattugiata del cedro ed il pepe bianco, amalgamate bene il composto ed unitevi infine il lievito.
Incorporate i broccoli riservandone una parte per decorare i muffins.
Versate quindi il composto nei pirottini riempiendoli per tre quarti.
Decorate ognuno con qualche cimetta di broccolo che avrete tenuto da parte.
Infornate in forno già caldo a 180° C per 40 minuti.

martedì 24 gennaio 2012

Alice nel paese delle meraviglie: la Sicilia!


Le prime volte che ho messo piede in Sicilia sono rimasto completamente affascinato dal paesaggio, dalla gente, dai profumi, dal cibo...
mi sentivo parlare in una lingua musicale che non conoscevo, ma poi col tempo e gli anni ho imparato a conoscere, sì perché poi in Sicilia ci sono tornato ogni anno ammaliato dalla sua bellezza.
Vacanze farcite di cassate, cannoli, brioches col tuppo, latte di mandorle e 'niputiddati'.

Per me la Sicilia è anche inevitabilmente legata a Tomasi di Lampedusa, ai timballi di maccheroni, la cui sola descrizione fa venir fame, al buon vino e alle terre di Donnafugata...
alla violenta bellezza di alcuni paesaggi isolani, la terra rossa bruciata colorata solo dalle verdi pennellate degli ulivi, i templi e il mare azzurro.

Gente vera, forte, caparbia e generosa che sembra reincarnare i personaggi letti nei libri, dai Malavoglia, ai Salina, agli Uzeda fino ai moderni personaggi pirandelliani, un mosaico multicolore e vivace di chi non si è mai fatto piegare dalla malasorte.
Forza Siciliani!


Bianconiglio
per 6 persone

1 coniglio di circa 1,7 Kg
400 ml di Zibibbo
2 cipolle bianche
1 mazzetto di sedano
20 gr di sugna paesana
Timo fresco, qualche rametto
Pepe bianco del Brasile in grani
1 aglio
Olio d’oliva
Sale marino


Per prima cosa lavate e poi tritate il sedano, le cipolle e l’aglio. In una pentola capiente (ne ho usato una rivestita in ceramica) versate un po’ d’olio d’oliva a fatevi rosolare le verdure, appena imbiondiscono unitevi i pezzi di coniglio e girate finché la carne non comincia ad imbiancare. A questo punto aggiungete lo Zibibbo, coprite e cuocete per circa 50 minuti, mescolando di tanto in tanto. A metà cottura unitevi il timo fresco, i grani di pepe pestati nel mortaio ed un cucchiaio di sugna (che sia paesana però altrimenti evitate!). Prima di servire decorate con qualche altro rametto di timo fresco.

venerdì 20 gennaio 2012

Pasta zucca e ceci allo zenzero


Oggi, contrariamente alla precedente lunga storia sarò breve, anzi telegrafico.
Vi posto una ricetta di pasta che ho cucinato sabato scorso con la zucca ed un avanzo di ceci di Cicerale.

L'ho profumata con lo zenzero, ma non quello solito che conosciamo tutti, queste (vedete la foto sotto, l'ho fatta apposta per voi :D ) sono le radici secche. Le usano in India, dove le ho comprate, hanno un profumo/sapore meno forte e più agrumato.

Vi auguro un grandioso week end!



Pasta zucca e ceci allo zenzero
per 6 persone

500 gr di pasta di Gragnano riccioli
120 gr di ceci di Cicerale
850 gr di zucca (già pulita)
100 gr di pancetta magra
Zenzero, radice secca, un pezzetto
2 agli
Acqua q.b.
Olio d’oliva
Sale


La sera precedente mettete a bagno i ceci e fateli cuocere per almeno un paio d’ore, il giorno successivo, in acqua salata finché non saranno ben cotti, ma non spappolati.

In una padella scaldate l’olio con l’aglio. Versate la zucca tagliata in cubetti e fate saltare per pochi minuti, aggiungete quindi i ceci e la pancetta, salate, coprite e lasciate cuocere per circa 45 minuti finché la zucca non sarà diventata quasi una crema. Aggiungete un po’ d’acqua se necessario.
Pochi minuti prima di fine cottura grattugiate un pezzetto di zenzero (un paio di centimetri) ed unitelo alla zucca, regolate di sapidità e spegnete.

Cuocete la pasta al dente, scolate e unite alla salsa di zucca amalgamando per pochi minuti.
Servite calda con un tocco di pepe nero appena macinato, se vi piace.

lunedì 16 gennaio 2012

Bharatavarsha


Shakuntala fu data da suo padre al saggio Kanva, capo di un ashram della foresta. Il saggio la amò come una figlia e Shakuntala diventò una donna bellissima e umile. La sua voce era dolce e i suoi modi composti e garbati.
Un giorno, il grande re Dushyanta si trovò per caso a passare vicino all'ashram durante una battuta di caccia. Quando scorse la fanciulla si innamorò perdutamente della sua bellezza e della sua grazia, si propose a lei e la sposò in segreto. Dushyanta si fermò per la notte ma poi dovette ripartire e tornare nel suo regno. Le promise che avrebbe mandato qualcuno a prenderla e le diede il suo anello più prezioso, dicendole di non perderlo mai. Il fato volle che re Dushyanta fosse così occupato a governare il suo regno che si dimenticò del tutto di Shakuntala.
Shakuntala cominciò a preoccuparsi molto vedendo che suo marito non mandava nessuno a prenderla e la preoccupazione diventò panico quando scoprì di essere incinta. Il saggio Kanva decise di mandarla dal re, dove sarebbe stata accolta come regina. Shakuntala indossò bellissimi abiti di seta e partì per il regno di Dushyanta su una barca.
Cullata dalla fragrante brezza marina, si addormentò. L'anello regale le scivolò dal dito, cadde nell'oceano e fu inghiottito da un pesce, ma lei non si accorse di nulla. Giunse alla corte di Dushyanta e il re fu informato dell'arrivo di una donna che sosteneva di essere sua moglie. Ma lui non aveva ricordi di Shakuntala né del loro matrimonio e rifutò di riconoscerla come sua moglie. Quando lei cercò di mostrargli l'anello, scoprì di non averlo più al dito e fu costretta a tornare a casa.
Avvilita e delusa, Shakuntala disse al saggio Kanva che aveva deciso di andare a vivere nella foresta. Lui le diede la sua benedizione e lei se ne andò tutta sola. A tempo debito diede alla luce un bambino sano e bellissimo che chiamò Bharata.
Bharata diventò grande senza altra compagnia umana all'infuori di sua madre. Passava molto tempo nella giungla, affascinato dalle piante, dagli alberi e dalle bestie selvagge, e piano piano fece amicizia con tutti gli animali, perfino con leoni e tigri, che si lasciavano cavalcare sulla schiena. La madre gli insegnò tutto quello che un giovane principe doveva sapere e diventò abile con l'arco e con le altre armi. Sua madre lo istruì anche nelle Scritture, i Veda e le Upanishad. Bharata diventò un giovane bello, intelligente e coraggioso, un vero principe in esilio!
Un giorno un pescatore del regno di Dushyanta prese il pesce che aveva inghiottito l'anello reale scivolato in acqua dal dito di Shakuntala. Aprendo il pesce per cucinarlo vide l'anello del re e si precipitò a corte a riferirgli come lo aveva trovato. Quando vide il suo anello, re Dushyanta rammentò ogni cosa, si ricordò che si era innamorato della bella Shakuntala e che l'aveva sposata, e si pentì amaramente di aver mandato via la sposa gravida in quel modo così crudele.
Allora ordinò ai suoi uomini di cercare Shakuntala per tutto il regno. Finalmente uno dei suoi ministri gli diede la buona notizia: si inchinò davanti a lui e gli disse che i suoi uomini avevano trovato Shakuntala e il suo bellissimo figlio e che erano entrambi sani e salvi nel cuore della foresta.
Il re andò a prendere sua moglie e suo figlio, implorò il loro perdono, e con i dovuti onori li portò a palazzo, facendo di Shakuntala la sua regina. Anni dopo, quando re Dushyanta morì, Bharata divenne il re dell'antica India. Fu sovrano nobile e giusto e nel suo regno non esistevano né miseria né infelicità. Ecco perché l'India è anche conosciuta come Bharatavarsha, la Terra di Bharata.


Kheer
per 4  persone

1 litro di latte intero
60 gr di riso basmati
3 cucchiai di zucchero
Zafferano in pistilli, un pizzico
5 bacche di cardamomo
Burro, una noce
Mandorle affettate e tostate


In una padella dal fondo spesso sciogliete la noce di burro e fatevi insaporire il riso, che avrete precedentemente sciacquato, per un paio di minuti.
Versate il latte, unite i semi di cardamomo e lo zafferano, portate quasi ad ebollizione e lasciate cuocere a fiamma bassa per circa un’ora, finche il latte non si sarà ridotto della metà ed i grani di riso molto ben cotti.
Potete utilizzare uno spargi fiamma sotto la padella e girare spesso con un cucchiaio di legno per evitare che si attacchi al fondo. Poco prima di fine cottura togliete le bacche di cardamomo e aggiungete lo zucchero, mescolando bene per farlo sciogliere. Spegnete e lasciate raffreddare.
Servite tiepido in tazza, decorando con mandorle affettate e tostate. Molti aggiungono anche pistacchi (non salati). È buono anche freddo!

giovedì 12 gennaio 2012

Cake di zucca con patate


Era da tempo che volevo cucinare una zucca bio che avevo comprato al negozio di macrobiotica e alla fine oggi mi sono deciso!
Ho pensato di fare un cake, da molto non ne postavo uno, così ho optato per questa versione saporita.
Il risultato è ottimo, il dolce della zucca contrasta con il salato della pancetta in superficie, la consistenza un po' pastosa data dall'umidità della zucca lo rende bello morbido, il profumo di rosmarino fresco vi inebria...troppa pubblicità? eh eh eh insomma è da assaggiare :P

Quella bella zucca che vedete in foto invece è una regalo dell'amica blogger Valentina che a Natale mi ha inviato per posta questo bellissimo regalo, insieme ad altre belle cose, grazie Vale!!!
è troppo bella con quel suo colore arancio vivo e per il momento decora la mia cucina! :D

Vi auguro un meraviglioso week end!



Cake di zucca con patate
per 8 persone

380 gr di farina 00
500 gr di zucca già pulita
3 patate piccole (circa 200 gr)
120 gr di emmenthal
5 uova (piccole)
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
15 cl di olio evo
15 cl di latte
2 rametti di rosmarino
2 fette di pancetta
1 aglio
Sale marino
Una bustina di lievito

Pelate le patate e tagliatele in pezzetti che farete scottare in acqua salata per 10 minuti. Scolate e tente da parte. Tagliate la zucca in pezzi piccoli che farete cuocere in padella con un filo d’olio ed un aglio finché non sarà morbida, regolate di sapidità e fate raffreddare.
 
Nel frattempo accendete il forno regolandolo a 180° C.
In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale, insaporite con due cucchiaiate abbondanti di parmigiano, l’olio ed il latte. Aggiungete la farina poco alla volta setacciandola e infine il lievito. Unite la zucca (che avrete schiacciato con una forchetta), l’emmenthal in cubetti, le foglie di rosmarino amalgamando bene. Versate il composto in una pirofila da cake 30 x 15 cm rivestita di carta forno sistemando in cima due fette un po’ più spesse di pancetta; cuocete per circa 45 minuti.

A questo punto versatevi sopra le patate con qualche fiocchetto di burro e accendete il grill finché le patate non saranno belle dorate. Sfornate e fate raffreddare; decorate con le foglioline fresche di rosmarino che sono avanzate.

lunedì 9 gennaio 2012

Chapati con lenticchie e spinaci


Salve a tutti! Come va? Oggi da noi si gela!!!
Per fortuna l'influenza è passata, ma sono comunque tornato dall'ufficio vestito come un eschimese pronto a prendere la sua slitta trainata dagli husky :D

Sto leggendo (l'ho quasi finito) un bel libro della scrittrice Radhika Jha ambientato in un villaggio indiano, quindi la mia mente è inebriata dai profumi e dalle fragranze dell'India..... di conseguenza lo scorso fine settimana mi sono messo alla ricerca di un paio di ricette menzionate spesso nel libro e le ho realizzate.

Per fortuna dal mio ultimo week end londinese avevo portato un po' di garam masala, un mix di spezie che mi è servito proprio per realizzare il piatto che vi propongo oggi.
Il garam masala può anche essere fatto in casa, ma lo trovo difficile quindi mi sono affidato ad uno già pronto. Per saperne qualcosa in più leggete qui.
In alternativa potete usare solo alcune delle spezie che più vi piacciono, fregandovene del gran mix del garam masala originale :)
A voi la ricetta!


Chapati con lenticchie e spinaci
per 6  persone

per i chapati
225 gr di farina 00
80 gr di farina integrale
Sale, un pizzico
Olio di girasole, un cucchiaio
180 ml di acqua tiepida

per la farcia
120 gr di lenticchie verdi bio
1 mazzetto di spinaci freschi (circa 250 gr)
1 cipolla bianca
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di garam masala
1 cucchiaino di grani di senape gialla
500 ml di acqua calda
Olio di girasole
Sale


Tagliate la cipolla a dadini e l’aglio in piccoli pezzetti. Fateli dorare in una pentola con un filo d’olio. Aggiungete le spezie e mescolate per pochi minuti facendo sprigionare il loro profumo. Unite le lenticchie e fatele insaporire. Versate l’acqua calda, portate ad ebollizione, abbassate la fiamma e fate sobbollire finché tutto il liquido non sarà assorbito e le lenticchie ben cotte, circa mezz’ora. Aggiungete infine gli spinaci puliti e lavati, che avrete tritato grossolanamente con un coltello, spegnete e lasciate raffreddare.

Setacciate le farine in una terrina. Unitevi il sale e l’olio e cominciate ad impastare aggiungendo poco per volta l’acqua tiepida, lavoratela per un decina di minuti fino ad ottenere una pasta morbida. Copritela con la pellicola e lasciatela riposare per almeno un’ora.

Dividete la pasta in 12 parti e su una spianatoia ben infarinata, stendetela abbastanza sottile con un matterello ricavandone dei dischi del diametro di circa 20 cm. Potete anche fare dei dischi di pasta più piccoli, ottenendo così più chapati.

Stendete la farcia al centro di un chapati, avendo cura di lasciare circa un centimetro di spazio dal bordo. Bagnate il bordo e ricoprite con un altro disco di pasta facendolo aderire bene. Nel frattempo mettete a riscaldare una piastra di ghisa (o in alternativa una padella antiaderente), senza aggiungere grassi. Lasciate ben dorare ciascun chapati da entrambi i lati, a mano a mano che saranno pronti sistemateli al caldo su un foglio di alluminio. Serviteli ben caldi.

giovedì 5 gennaio 2012

Buon Anno e Buona Befana!


Lo so sono un po' in ritardo! :D
ma cosa posso farci se sono stato colpito, anch'io come molti, dall'influenza? :(
Oggi è il primo giorno senza febbre e comincio a sentirmi meglio, anche se gli effetti del noto farmaco antipiretico hanno su di me un effetto devastante, sembro uno zombi che vaga per casa.
Ho la testa che mi gira e la pressione sotto i piedi!

In questi giorni la mia cucina non è andata oltre la pastina in brodo ed il riso in bianco, oggi per darmi una botta di vita mi sono fatto il petto di pollo in padella :)
Mi consolo leggendo libri di cucina cercando qualche nuova ricetta da provare...

Quelle che vi propongo oggi sono invece delle brioche che ho fatto l'anno scorso :) prima del 31
Sono ottime e si possono fare anche dolci, sostituendo il salame con del cioccolato :P soffici e buonissime!




Brioche allo zafferano e salame dolce
per circa 8 pezzi

200 gr di farina
100 gr di burro
100 gr di salame dolce a pezzetti
15 gr di lievito fresco
2 cucchiai di zucchero
Un pizzico di pistilli di zafferano
3 cucchiai di acqua tiepida
2 uova
1 tuorlo per la glassatura
Sale, un pizzico

Sbriciolate il lievito in una ciotola e aggiungete metà zucchero, lo zafferano e l’acqua tiepida.
Mescolate fino allo scioglimento degli ingredienti, poi lasciate riposare per 10 minuti fino a che il composto non comincia a schiumare. Incorporatevi le uova.

Mescolate la farina, il sale e lo zucchero rimasto in un’altra ciotola. Aggiungete poco alla volta il composto contenente il lievito lavorando il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Aggiungete il burro ed il salame e lavorate fino a che non siano ben amalgamati al resto. Mettete l’impasto in una ciotola imburrata, copritelo con un canovaccio umido e lasciatelo lievitare in un luogo tiepido per un’ora e 30 minuti o fino al raddoppio del volume.

Imburrate 8 stampi da brioche (del diametro di circa 8 cm). Lavorate brevemente l’impasto su una superficie infarinata dividendolo in 8 porzioni. Formate delle palline, sistematele negli stampi. Coprite e lasciate lievitare per un’ora.

Preriscaldate il forno a 220° C. Mescolate il tuorlo con un cucchiaio di acqua; glassate le brioche e fatele cuocere per circa 10 minuti fino a che non risultino belle dorate. Estraete dal forno e servite tiepide.

Ultimi post