domenica 30 gennaio 2011

Hot spicy koftas!




Nei giorni scorsi, non so perché, mi ronzava continuamente in testa la parola 'kofta' che in Medio Oriente ed in Asia indica genericamente le polpettine.

Ricordo con grande piacere le Malai koftas mangiate in India, una goduria :P
In genere vengono fatte utilizzando la carne di agnello, ma avendo a disposizione un avanzo di macinato di maiale ho voluto utilizzare questa carne per farne delle polpettine speziate e piccanti da servire come finger food.

Questa settimana ho deciso di postare un po' più tardi rispetto al solito venerdì un po' a causa dei vari impegni ma soprattutto perché la prossima settimana non ci sarò, quindi niente post per una settimana...me ne vado a Londra!

Devo ammettere che 'abbandonare' il blog per una settimana mi dispiace un po', ma vi racconto tutto al ritorno.
Andrò a fare anche incetta di spezie che normalmente in Italia non trovo, quindi stay tuned! :D

Con questa ricetta partecipo al contest di finger food di Saretta di L'appetito vien leggendo:


Hot spicy koftas
per 10 polpettine

200 gr di carne macinata di maiale
1 uovo
1 fetta di pane raffermo
1 cipolla bianca
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
2 cucchiaini di curry
1 cucchiaino raso di pepe macinato
1 cucchiaino di polvere di peperoncino piccante
1 cucchiaino di cumino in polvere
Sale marino
Pangrattato q.b.
Olio di girasole bio




Battete l’uovo in una ciotola con un pizzico di sale. Aggiungete la carne macinata, il formaggio grattugiato ed il pane raffermo bagnato con un po’ di brodo caldo.

Tagliate una cipolla di media grandezza in pezzettini molto piccoli. Aggiungetela al composto e mescolate bene.
Unite ora tutte le spezie in polvere ed un pizzico di sale.

Formate della palline con le mani e passatele nel pan grattato.

Riscaldate dell’olio di girasole in una padella, quando caldo abbastanza versatevi le polpette e fatele friggere bene da tutti i lati. Toglietele e mettetele su di un foglio di carta assorbente per l’olio in eccesso.

Servite molto calde magari su di un letto di insalata di spinacini freschi.


Con questo post mi unisco anche all'iniziativa di  Norma Carpignano "Liberiamoci del maiale!" semplicemente perché sono disgustato da quello che succede e questo è il mio modo per protestare contro una 'politica' che politica non è....

lunedì 24 gennaio 2011

Beetroot tzatziki



E' passato un po' di tempo dall'ultima ricetta easy-to-cook, faccio ammenda e torno con una ricetta davvero strepitosa, a mio avviso :)

Chi mi legge sa che sono un appassionato di verdure e questa che ho usato oggi, la barbabietola rossa, è una di quelle che da piccolo non ho mai mangiato, ma poi l'ho assaggiata in insalata in uno dei miei viaggi all'estero e mi è piaciuta davvero tanto, pensate che ho conosciuto il suo nome prima in inglese che in italiano! che ignorante! :)
per cui tornato in Italia ho cominciato ad usarla regolarmente nelle insalate e non solo...
se lo sapesse mia madre! :)

Quella che vi propongo oggi è una ricetta molto colorata che può essere utilizzata come salsetta per guarnire delle tartine o semplicemente per arricchire una bella fetta di pane casareccio! (vedi foto)
ovviamente non dovete essere schizzinosi e sopportare il profumo di aglio nello tzatziki :D

Con questa ricetta partecipo al contest Mettere radici della cara Labna Amore in cucina:







Beetroot Tzatziki

1 barbabietola rossa di medie dimensioni cotta al vapore
1 spicchio d'aglio
200 gr di yogurt greco
3 o 4 chiodi di garofano
Aceto di Jerez (o aceto di vino rosso)
Olio d'oliva
Sale marino



Frullate la barbabietola rossa per ridurla in una crema non troppo fine.
Grattugiate lo spicchio d'aglio ed unitelo alla crema di barbabietola; mescolate aggiungendo un pizzico di sale marino.
Unitevi quindi un filo d'olio d'oliva ed una cucchiaiata di aceto di Jerez.
Aggiungete lo yogurt e mescolate bene il tutto. Controllate la sapidità.

In un pestello riducete in polvere qualche chiodo di garofano ed unitelo al composto, servirà a profumarlo e ad attutire il sapore dell'aglio.

Mettete in frigo e lasciate riposare circa una mezz'ora in maniera che i sapori si amalgamino.
Servire accompagnato con fette di pane casereccio.

venerdì 21 gennaio 2011

Risotto della felicità


A volte mi chiedo se e fino a che punto dobbiamo piegare i nostri desideri, le nostre esigenze ad un sentire comune. Anche in nome dell'amore.
Non dobbiamo forse sempre rispettare noi stessi? avendo cura ovviamente di non ferire gli altri?
Non sempre è così.
A volte feriamo senza rendercene conto e veniamo a nostra volta feriti senza meritarlo.

Vorrei essere felice o meglio sereno, ma la vita continua a dare colpi senza tregua
è come stare in prima linea senza avere la possibilità di abbassare la guardia, respirare un po' più lentamente, assaporare la vita senza che questa scorra via così velocemente e accorgersi, improvvisamente, e con rimpianto, che avremmo potuto vivere più serenamente e a pieno le nostre giornate, la nostra vita

forse corro troppo e pretendo di fare troppe cose e chi mi sta accanto non riesce a tenere il mio passo
a volte invece ho l'impressione di essere sempre allo stesso posto...

oggi mi sento inquieto
sono alla ricerca della felicità....


Questo è un riso che ho imparato a cucinare qualche anno fa al corso di cucina macrobiotica.
E' un riso molto semplice, ma gustoso, come nella buona 'tradizione' macrobiotica, ed in base all'equilibrio yin/yang degli ingredienti contribuisce a 'rendere più felice' chi lo mangia.


Risotto della felicità
per due persone

2 bicchieri di riso semintegrale o bianco
1 cipolla
2 porri
2 carote
Timo
1 foglia di alloro
Olio di sesamo
Sale marino
Tamari* (o salsa di soya)

Tagliate tutte le verdure in piccoli dadini.

Lavate il riso e tenetelo da parte. Ho usato il riso semintegrale ‘Rosa Marchetti’ (si può comprare nei punti macrobiotici); viene consigliato di scartare i chicchi non buoni e sciacquarlo prima dell’uso, essendo un riso completamente biologico quindi contenente sempre qualche piccola impurità.

Riscaldate un filo d’olio di sesamo in una pentola a pressione, ovviamente senza coperchio :)
Versate le verdure e fatele saltare per qualche minuto.
Unite il riso, la foglia di alloro ed una piccola manciata di foglie di timo, mescolate per fare insaporire.

Condite con un pizzico di sale marino e aggiungete 3 bicchieri di acqua calda.

Chiudete la pentola con il coperchio ermetico, appena giunta a pressione fate cuocere per circa 10 minuti o un paio di minuti in meno se si tratta di riso bianco. I riso deve essere abbastanza asciutto quando aprite la pentola a pressione.

A fine cottura togliete la foglia di alloro, aggiungete qualche goccia di tamari e servite.

*Il tamari è una salsa di soia giapponese, molto salata e dal sapore più forte rispetto alla shoyu. È tradizionalmente usata per condire il riso e i piatti a base di verdura.

lunedì 17 gennaio 2011

Panini al pimenton dulce!


Ebbene questo inizio settimana è decisamente rustico!
Avevo già da tempo adocchiato questa semplice ricetta su di un libro comprato l'anno scorso, mi aveva molto colpito la bellissima foto che la accompagna... ovviamente qui dovrete accontentarvi della mia decisamente meno favolosa :)

Ma vi assicuro che la riuscita della ricetta è garantita!
I panini che ho mangiato stasera (e sappiate che li ho infornati ieri mattina) sono ancora belli soffici.

Per colorarli ho utilizzato il pimenton dulce, molto usato in Spagna, ma al suo posto potete mettere anche altre spezie tipo curry, paprika, ect. o niente per avere una semplice mollica bianca.

Per la decorazione ho adoperato le spezie che più mi piacciono e che avevo a portata di mano :) devo dire che quelli decorati con lo zahatar mi sono piaciuti particolarmente poiché rendono il pane un po' più saporito :P
Dello zahatar ve ne ho parlato qui.

ah dimenticavo potete anche aggiungere qualche semino di finocchietto all'impasto, il risultato sarà un bel panino profumato!




Panini al pimenton dulce

300 gr di farina 0 (manitoba)
150 ml di acqua
30 gr di strutto (in alternativa burro)
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino abbondante di pimenton dulce
½ bustina di lievito di birra disidratato

per decorare:
1 tuorlo
Semi di sesamo, sumac, zahatar


Setacciate la farina e mescolatela con lo zucchero, il pimenton ed il lievito. Fate una fontana al centro e versateci l’acqua e lo strutto in fiocchi. Cominciate ad impastare e quando la pasta ha preso corpo aggiungete il sale. Impastate energicamente ancora per qualche minuto dopodiché formate una palla, mettetela in una ciotola leggermente infarinata, coprite con un panno umido piegato in quattro e fate lievitare per circa un’ora o finché l’impasto non ha raddoppiato il proprio volume.

Mettete la pasta sul tavolo infarinato, allungate l’impasto formando un salsicciotto che dividerete in circa 8 pezzi uguali. Formate delle palline e poggiatele su di un foglio di carta forno all’interno di una teglia. Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare per altri 40 minuti circa.

Accendete il forno fino a raggiungere la temperatura di 200° C. Spennellate i panini con un tuorlo diluito con un po’ d’acqua in maniera da far aderite i semi di sesamo o le spezie con le quali andrete a spolverarli. Passateli in forno giunto a temperatura e fate cuocere per circa 12 minuti. Appena pronti fateli raffreddare su di una griglia.

Serviteli al posto del pane o come antipasto con salumi.

venerdì 14 gennaio 2011

Ragù di coniglio


Questa settimana mi sono dato alla carne, devo dire che in genere ne mangio davvero poca, ma questo ragù mi è piaciuto talmente tanto che non potevo aspettare oltre a postarvelo :)

Tra l'altro per questo piatto il mio macellaio di fiducia è riuscito a procurami un coniglio 'paesano', cioè non d'allevamento, quindi dovevo farne un buon uso...
In genere preferisco la carne di coniglio a quella di pollo, soprattutto quando viene arricchita con spezie profumate.

Purtroppo non ho potuto fotografare il piatto di pasta, mi sarei fatto prendere per pazzo dai miei ospiti se avessero visto i flash dalla cucina...o quanto meno avrebbero pensato che sono un tipo bislacco! :)

Guardando la foto del ragù mi sono accorto che anche in questa prevale il colore arancio, beh è stato un caso o forse come il giovane Picasso vado a periodi ?? a parte il blu ed il rosa certo questo genio della pittura non ha avuto il periodo arancio...allora questo sarà il mio 'periodo arancio' eh eh eh
ma bando alle scemenze, eccovi la ricetta:



Ragù di coniglio
per 6 persone

600 gr di rigatoni napoletani (ho usato De Cecco)
Parmigiano grattugiato

per il ragù:
500 gr di coniglio disossato
1 bicchiere di barbera
2 carote
1 costa di sedano
1 cipolla
Una decina di pomodorini
Maggiorana fresca
Timo
Finocchietto selvatico
Peperoncino piccante
Olio evo
Sale


Tagliate il coniglio in piccoli pezzetti e tenetelo da parte.

Riducete col coltello cipolla, sedano e carote in pezzetti piccolissimi, quasi fossero tritati.
Mettete dell’olio evo in una padella, appena caldo versate le verdure e saltate velocemente.
Appena iniziano ad imbiondire le cipolle unite i pezzetti di coniglio facendoli rosolate leggermente.
Versate il bicchiere di barbera e fate sfumare.

Aggiungete qualche rametto fresco di maggiorana, il timo ed il finocchietto selvatico (di questo non troppo perché ha un odore molto forte). Regolate di sale.

Unite i pomodorini, precedentemente lavati, divisi un due meta, coprite e fate cuocere per circa 20 minuti.

Scoprite, verificate la sapidità, aggiungete un peperoncino piccante e mescolate.

Per la pasta: fate cuocere in abbondante acqua salata dei maccheroni rigati e scolateli al dente.
Conditeli con metà ragù. Impiattate ed aggiungete su ogni piatto qualche cucchiaio del ragù tenuto da parte, del parmigiano grattugiato e servite. Una delizia!

lunedì 10 gennaio 2011

Boeuf carottes à la bière


Questa ricetta l'ho ritrovata qualche settimana fa scartabellando tra le mie fotocopie e pagine di ricette non tutte eseguite (ne ho un bel po'!)
Era una di quelle che ho stampato da un sito francese di cucina in attesa di comprare la mia bella pentola di ghisa, quella meraviglia blu che vedete nelle foto :)

Insieme ad altre fa parte di una serie di ricette da fare in cocotte ed è veramente semplice, anzi vi dirò che è stata la prima in assoluto che ho fatto per 'mettere alla prova' la mia nuova cocotte!
Impegno: minimo (vedrete leggendo la ricetta)
Risultato: ottimo!

Ovviamente prevede l'uso di un bel po' di carote, il che vi facilita poiché non sarà necessario fare un vero e proprio contorno per la carne, visto che di carote ne avete in abbondanza già cotte col manzo!
Inoltre (come dal nome) prevede l'uso di una buona birra scura, io ho usato la Guinness ma potete usare quella che vi pare, l'importante è che si tratti di una birra scura dal sapore forte :)

Inutile dirlo la ricetta è stata da me leggermente modificata... :D




Boeuf carottes à la bière
per 6 persone

1, 2 Kg di polpa di manzo (ho usato il girello)
1 kg di carote
Una decina di cipolline fresche
33 cl di birra scura
1 cucchiaio di bacche di ginepro
1 cucchaio di pepe nero in grani
1 litro di brodo di carne
Prezzemolo
Olio d'oliva
Sale


Tagliate la carne in grossi cubi.

Versate un litro di acqua in una casseruola, aggiungete una quantità di brodo granulare sufficiente e portate ad ebollizione. Tenete da parte.

Pulite le carote e tagliatele in pezzi non troppo piccoli. Lavate e pulite le cipolline novelle.

Fate riscaldare l'olio in una cocotte abbastanza grande. Metteteci i pezzi di carne che farete ben dorare da tutti i lati e infine versateci la birra. Portate ad ebollizione e lasciate ridurre alla metà.

Aggiungete quindi le carote e le cipolline, le bacche di ginepro ed il pepe che avrete precedentemente passato velocemente al mortaio per farne meglio sprigionare il profumo in cottura.

Bagnate con il brodo, salate e fate cuocete a fuoco dolce (deve sobbollire a fiamma bassissima) per circa 3 ore.

Servite molto caldo, decorando ogni piatto con del prezzemolo tritato.

venerdì 7 gennaio 2011

Avanzi cake...


Oggi ho sostituito il mio vecchio robot da cucina che aveva fatto il suo tempo!
Sono molto contento del mio nuovo acquisto, è un bel robot della Kenwood con la velocità regolabile, troppo bello!
Quindi in vista della cena di domani sera l'ho subito messo alla prova e con soddisfazione debbo dire... :)

Ho approfittato anche per fare un po' di pulizia nel frigo riciclando alcuni avanzi, ma di tutto rispetto!
Dell'ottimo salame senese (regalo natalizio) e della caciotta dolce di Potenza.
Ovviamante ci ho unito le immancabili nocciole di Giffoni Valle Piana, a me molto care :)

La ricetta non è niente di speciale, ma vi assicuro che il profumo è talmente buono che faccio fatica ad aspettare fino a domani per tagliarmene una fetta!


Avanzi Cake

200 gr di farina 00
3 uova
10 cl di olio d’oliva
10 cl di latte scremato
150 gr di salame senese
150 gr di caciotta molle
80 gr di parmigiano grattugiato
40 gr di nocciole tostate
1 bustina di lievito
2 foglie di alloro
Pepe
Sale


Tagliate a pezzetti il salame e la caciotta, teneteli da parte.
Versate nella ciotola del robot (lama per impastare a velocità bassa) le uova, con un pizzico di sale, il latte e l’olio, facendo amalgamare bene tutti gli ingredienti, quindi unitevi il parmigiano grattugiato.

Aggiungete poco alla volta la farina setacciata.
Pepate, quantità a piacere a seconda dei gusti.
Aprite il coperchio e versate i pezzi di salame e caciotta e riprendete a mescolare finché l’impasto risulta ben omogeneo.

Aggiungete le nocciole tritate grossolanamente ed il lievito; date un’ultima rimescolata agli ingredienti.

Versate in una pirofila, che avrete precedentemente imburrato, avendo cura di livellare l’impasto nello stampo. Decorate con due foglie di alloro e mettete in forno preriscaldato a 180° C per circa 50 minuti.
15 min. prima di finire la cottura ho coperto lo stampo con un po’ di carta argentata per evitare che venisse troppo scuro.

Sformate e servite su di un bel tagliere!

Con questa ricetta partecipo al contest Ricette con gli avanzi di Lo Scrigno delle bontà... :

lunedì 3 gennaio 2011

Un classico: la pasta e patate!


Stasera, dopo il brodino del pranzo (e dei giorni scorsi sigh!) ho deciso di trattarmi da re.
Mi sono fatto una bella pasta e patate e l'ho accompagnata con un bel bicchiere di barbera! ah!

La pasta e patate è un classico, un intramontabile evergreen! :)
Ogni famiglia ha la sua ricetta ed ognuno ci apporta le modifiche o miglioramenti personali adattandola ai propri gusti.

Quella che vi propongo è la mia personalissima ricetta, quella che mi ha fatto da comfort food stasera.

Ecco una prima variante: volendo si può cuocera la pasta qualche minuto in meno e passarla al forno aggiungendoci dei cubetti di provola, è il massimo della goduria!

Se qualcuno ha suggerimenti o meglio vuol dirci qual è la "sua" ricetta della pasta e patate è il benvenuto, ne prenderò debitamente nota per provarla la prossima volta! :D

Eccovi la mia.



Pasta e patate
per due

200 gr di pasta (ho usato gli occhi di lupo Garofalo)
2 grosse patate (circa 500 gr)
1 scalogno (in alternativa mezza cipolla piccola)
80 gr di pancetta affumicata
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Pecorino romano
2 foglie di basilico
Brodo caldo q.b.
Olio evo
Sale marino
Peperoncino o pepe (a voi la scelta :)


Sbucciate le patate, lavatele e tagliatele in cubetti.

In un padella fate andare a fuoco vivo un filo d’olio al quale unirete lo scalogno tagliato in fette molto sottili. Aggiungete la pancetta tagliata a dadini e dopo qualche minuto anche le patate.
Fate cuocere ancora per pochi minuti e poi versateci mezzo bicchiere di vino bianco che farete sfumare.

Aggiungete quindi un bicchiere di brodo caldo, coprite e fate cuocere per circa 15 minuti.

A questo punto unitevi la pasta e se necessario un altro po’ di brodo, ma senza esagerare poiché non si tratta di una zuppa e la pasta deve risultare asciutta a fine cottura.
Coprite e fate cuocere mescolando di tanto in tanto finché la pasta non è al dente.

Poco prima della fine scoprite per far evaporare l'eventuale liquido in eccesso, regolate di sale, se necessario, e aggiungete un paio di foglie di basilico sminuzzate; io ne ho congelate alcune della mia pianta per l’inverno e le sbriciolo sulle pietanze quando serve, come in questo caso :)

Spegnete, aggiungete una bella grattugiata di pecorino fresco e amalgamate, fate riposare un minuto e servite bel calda.
Chi vuole ci può mettere un po’ di peperoncino o del pepe, che ci stanno proprio bene!

sabato 1 gennaio 2011

Buon anno!


Ed eccomi qui ad augurarvi Buon Anno!
ahimé anch'io a fine anno mi sono beccato la mia dose di influenza :( ma da ieri mi sono ristabilito, oddio mi sento un pò meglio ma il raffreddore rimane e non sono del tutto in forma! per cui perdonatemi se le foto non sono proprio il massimo e se faccio qualche strafalcione scrivendo :)

Il piatto che vi propongo l'ho scelto in base ai colori.

Volevo il verde come simbolo di speranza e non solo; a questo colore corrisponde anche la stabilità, la solidità, forza, costanza, l'equilibrio e la perseveranza. Inoltre il verde è il colore della vegetazione e della vita!
Simboleggia anche la rinascita primaverile e la forza della natura!

Il giallo è simbolo di fertilità, ricchezza e prosperità per gli Orientali, rimanda alla radiosità del sole e al calore.
Il giallo spinge al movimento, corrisponde ad una condizione di libertà e autosviluppo!

Con questo piatto vi auguro tutto quello che questo colori sottendono ed un anno pieno di serenità!



Crema di fave con gnocchi di polenta.
per 2 persone

400 gr circa di fave sbucciate congelate
1 cucchiaio di parmigiano grattugiato
3 cucchiai di polenta precotta
2 cucchiai di pangrattato
1 uovo
Olio evo

Prendete le fave congelate (queste le ho comprate al mercato sbucciate e congelate) mettetele in una pentola dove avrete messo a riscaldare un filo d'olio, aggiungete un bicchiere di acqua, un pizzico di sale e coprite.
Portate a bollore e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 20 minuti o finché non risultano ben cotte.
Spegnete e fate raffreddare.
Dopodiché con il frullatore ad immersione andrete a ridurre in crema.

In una ciotola versate 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato, 3 cucchiai pieni di polenta e 2 di pan grattato e mescolate.
Aggiungete quindi un uovo battuto con un po' di sale ed amalgamate bene il composto.
Con le mani formate delle piccole palline di pasta e mettele nel frigo per circa mezz'ora (io non avendo molto tempo e tanta fame le ho passate nel freezer per dieci minuti :)
Portate a bollore dell'acqua salata, regolate la fiamma in maniera che il bollore sia dolce.
Versate le palline di polenta e fatele cuocere per circa 5 minuti.

Versate in ciascun piatto la crema di fave calda ed aggiungete gli gnocchi di polenta, condite con un filo d'olio e servite caldo.

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