lunedì 29 novembre 2010

Cavolo rosso!


E' vero questa è la seconda torta rustica che vi propongo nel giro di poche settimane, ma questo è il mio periodo "rustico", l'avrete capito... :)
devo dire che tra l'altro queste torte mi risolvono anche il problema dei pasti; poiché qui siamo ancora con l'acqua razionata (ve lo raccontavo qui) mi è comodo preparare una torta che potrò mangiare nei giorni successivi, semplicemente scaldandola senza sporcare troppo, ma a breve (spero ardentemente!) torneremo ad avere l'acqua h24 :) il nostro sindaco l'ha promesso ed io ci spero davvero tanto!!!

Comunque tornando al nostro cavolo rosso, mi era capitato, di recente, di vederlo in diversi blog ed ero stato fortemente attirato dal suo bel colore rosso vinaccio, quasi viola, così intenso.
Appena lo trovo lo compro! mi dissi...e caso volle che andando in quella famosa catena di supermercati tedesca L..l al reparto frutta e verdura mi imbatto in un bell'esemplare di Cavolo Rosso appena arrivato dalla Germania!
mi fiondo, prima di una signora che gli si avvicinava (era l'unico rimasto!!), lo agguanto e mi dileguo con un bel sorriso sulle labbra, come a dire: sa lo avevo vista prima io! :D

Ed eccovi la ricetta di questa torta rustica che si è andata definendo proprio mentro cucinavo il cavolo.
Anche la pasta è una 'trovata' del momento, una piccola variazione a quella che faccio di solito per le torte rustiche.


Torta di cavolo rosso

1,5 Kg circa di cavolo rosso
200 ml di panna
3 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 aglio
Olio evo
5 o 6 chiodi di garofano
Pepe
Sale marino

Per la pasta esterna:
150 gr di farina 00
150 gr di farina di semola di grano duro
100 gr di olio d’oliva
Mezzo bicchiere di vino bianco secco (freddo)
Un pizzico di sale


Mescolate le farine in una ciotola capiente, con un pizzico di sale.
Aggiungevi al centro l’olio d’oliva e cominciate ad impastare. Unite poco alla volta il vino bianco freddo.
Se necessario aggiungete un altro po’ di farina. Quando la pasta ha raggiunto una buona consistenza, coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigo per almeno mezz’ora.

Togliete le foglie esterne al cavolo e sciacquatelo. Tagliatelo in fette.
In una teglia antiaderente versate dell’olio d’oliva dove metterete ad imbiondire un grosso aglio.
Aggiungetevi il cavolo rosso, mescolando di tanto in tanto.
Versatevi un mezzo bicchiere di acqua tiepida e continuate a cuocere col coperchio. Verso fine cottura salate. Per cuocere questa quantità di cavolo ho impiegato poco meno di un’ora.

In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale. Aggiungete il formaggio grattugiato e la panna.
Pepate e unitevi i chiodi di garofano tritati.
Infine aggiungete il cavolo rosso e mescolate bene.

Cacciate la pasta dal frigo un po’ prima per farle raggiungere la temperatura ambiente, stendetela su di una spianatoia formando un disco adatto alla grandezza della teglia scelta (la mia ha diam. 25 cm)

Imburrate la teglia e rivestitela con la pasta, versatevi il composto di cavolo, abbassate i bordi esterni della pasta e infornate. Forno preriscaldato a 180° C per circa un’ora.

giovedì 25 novembre 2010

La scoperta del cavolo...rapa!


Devo ammettere che ho trattato sempre con un po' di approssimazione questa 'rapa', ma mi sbagliavo!
Il cavolo rapa è ottimo! (col senno di poi...)

Quando l'ho visto nel banco del fruttivendolo di fiducia subito ho pensato: oggi lo provo, detto fatto, l'ho immediatamente comprato. Tornato a casa ne ho lavato e pulito uno, l'ho assaggiato crudo, mmm però buono :P (ricorda vagamente i ravanelli), dopodiché ho cominciato a pensare ad una buona ricetta da preparare.
 
Per me è stata una vera e propria scoperta! Leggendo ho appreso che è buono tutto, nel senso che anche le foglie possono essere utilizzate. Difatti ne ho fatto una zuppa, con patate e cipollotti, anche questa ottima! :)
 
Quindi faccio ammenda e vi riporto anche le sue caratteristiche principali.
Il cavolo rapa è abbastanza ricco di vitamine, contiene vitamina C, betacarotene, che nel corpo si trasforma in vitamina A, acido folico e esigue dosi di vitamine del gruppo B. Le tenere foglie del cavolo rapa sono più ricche di sali minerali rispetto alla radice ingrossata. Per questo si consiglia di non gettarle.
100 g contengono 1,9 g di proteine, 0,2 g di grassi, 3,7g di carboidrati, 100 kJ/24 kcal.

E per chi non lo conoscesse ecco il cavolo rapa:


Cake al cavolo rapa

500 gr di cavolo rapa (circa 4 di media grandezza)
300 gr di farina 00
150 gr di cacio ricotta leccese
100 gr di olio evo
3 uova
150 ml di latte
1 bustina di lievito
1 aglio
Olio per ungere lo stampo
Sale e pepe
Zenzero
Semi di sesamo


Per prima cosa pulite i cavoli rapa, togliendo le foglie e lavando via eventuali residui di terra.
Grattate la buccia (potete anche non sbucciarli), sciacquate bene e tagliateli in cubetti.

Versate un filo d’olio in una padella con uno spicchio di aglio, appena comincia ad imbiondire versatevi i cubetti di cavolo rapa e fateli leggermente rosolare da tutti i lati, mescolandoli spesso. Coprite poi con un coperchio e continuate la cottura per una ventina di minuti. Spegnete e fate raffreddare.

Tagliate a cubetti anche la cacio ricotta e tenetela da parte.

In una ciotola mescolate la farina con un po’ di sale e la bustina di lievito.
Aggiungetevi le uova battute e mescolate; unite poco alla volta il latte sempre mescolando e facendo attenzione a non far formare grumi.
Pepate e grattugiatevi anche un buon pezzo di radice zenzero.
Unitevi infine i cubetti di formaggio e di cavolo rapa, date una ultima rimescolata.

Versate in uno stampo (dim. 25 x 11 x 8) che avrete già leggermente unto.
Livellate il composto e cospargete sulla cima un’abbondante manciata di semi di sesamo, che si tosteranno durante la cottura al forno.

Mettete in forno già caldo a 180°C per circa un’ora. Sfornate, fate raffreddare e sformate.

lunedì 22 novembre 2010

Torta rustica di zucchine e pomodori


Dopo la "fatica" del menu glute free, quest'inizio di settimana vi propongo una torta rustica semplice semplice.

E' un periodo in cui sono un po' stanco a causa del molto lavoro quindi durante il fine settimana non ho fatto quasi nulla, passando il tempo ad oziare, ad ascoltare musica e a leggere... ogni tanto ci vuole! :)
Ho spulciato un po' le novità dei libri on the net ed alla fine ho ordinato dei volumi interessanti su amazon, ovviamente di cucina!...nella speranza che mi aiutino a migliorare lo standard di ricette proposto :)

L'esecuzione della ricetta di oggi non vi richiederà molto tempo per la preparazione, ma è molto gustosa!
si tratta di una torta rustica già sperimentata con un sapore ottimo e che rimane bella morbida morbida.

La pasta esterna è molto semplice e non va lavorata molto, di solito uso una ciotola nella quale preparo l'impasto, in non più di un quarto d'ora, per poi lasciarlo nella stessa a farlo riposare in frigo per almeno mezz'ora.

Ma bando alle ciance eccovi la ricetta:


Torta rustica di zucchine e pomodori

400 gr di ricotta vaccina (ho usato la famosa di Tramonti)
200 ml di panna
3 zucchine
3 pomodori belli sodi
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Noce moscata
Uno spicchio d’aglio
Sumac
Olio evo
Sale marino

per la pasta esterna
300 gr di farina 00
1 bicchiere di acqua fredda
100 gr circa di olio di girasole bio
Un pizzico di sale

Versate la farina in una ciotola capiente, setacciandola, unitevi un pizzico di sale, aggiungete l'olio ed iniziate ad impastare.
Aggiungete poco alla volta l'acqua, continuando ad impastare.
L'impasto deve risultare morbido e non troppo unto.
Copritelo con la pellicola trasparente e mettetelo in frigo per almeno mezz'ora.

Lavate e tagliate a rondelle le zucchine e mettetele ad asciugare su di un canovaccio.
Versate in una padella un po’ d’olio ed accendete il fornello a fuoco medio, aggiungetevi lo spicchio d’aglio; appena si colora unitevi anche le zucchine, salate poco e coprite.
Appena ammorbidite spegnete, togliete l’aglio e fate intiepidire.

Versate in una ciotola la ricotta, la panna, l’uovo battuto, un po’ di sale e mescolate bene.
Aggiungete il parmigiano ed una buona grattugiata di noce moscata.
Unitevi alla fine le zucchine tiepide.

Cacciate l'impasto dal frigo e stendetelo con l'aiuto di un mattarello in una sfoglia sottile.
Ungete leggermente con olio di girasole la pirofila e rivestitelo con la sfoglia.
Versatevi il composto. Abbassate i bordi della pasta esterna e sistemati i pomodori tagliati a rondelle sulla cima.

Cuocete in forno a 180° C per circa un'ora.
Togliete dal forno, fate intiepidire, aggiungetevi del sumac on the top e servite!

venerdì 19 novembre 2010

Lagane ceci e baccalà


Ed ecco l'ultima portata che completa il menu gluten free per il contest "Un celiaco a cena".
Nell'ideare il menu ho sempre avuto in mente i miei due ospiti: Antonella, mia carissima amica di vecchia data celiaca, e Simonetta, mia nuova amica (se mi permetti) di blog. Ed è a loro che questo post è dedicato.

Domenica mattina mi sono alzato di buon'ora, avevo un pensiero fisso: la pasta fresca :)
Ho preparato tutti gli ingredienti ed ho cominciato ad impastare. All'inizio sembrava semplice, ma dopo un po' mi accorgevo che l'impasto non raggiungeva la consistenza desiderata... anzi! diventava colloso... cercavo di liberare un mano aiutandomi con l'altra, ma l'impasto si incollava anche a questa... Oddio! è diventato un blob! - ho pensato - tra poco prenderà vita, mi salterà addosso e mi ucciderà!! :)
ci sono stati momenti di panico finché (credo mi sia venuta in aiuto S.Simonetta dei Celiaci!) l'impasto a poco a poco ha raggiunto la sua consistenza ed è divenuto liscio...ufff pericolo scongiurato!

Devo precisare che ho iniziato ad impastare con circa 260 gr di farina, aggiungendone a mano a mano che ne serviva. Immaginate quanta fatica ho fatto con la pasta che mi si incollava alle mani??!
ma alla fine ce l'ho fatta!! il risultato lo vedete nella foto allegata... bella vero?! ed il sapore ottimo! :D

Ovviamente ho usato tutte le precauzioni del caso, utilizzando come spianatoia un enorme vassoio in plastica, solo utensili di acciaio bena lavati ed eliminando dai piani di lavoro tutto ciò che potesse avere tracce di glutine. Vi assicuro che è poca fatica, basta solo un minimo di attenzione.

Anche per questo piatto ho utilizzato solo prodotti locali (e la kombu? vi chiederete, è un optional potete non metterla :) e reinventando un piatto che nella nostra famiglia viene proposto spesso nelle cene del sabato sera.

Quindi con questo piatto partecipo al contest Un celiaco a cena:


Ed ecco il mio menu:

Torre di melanzane e provola (per la ricetta cliccate qui)
Lagane ceci e baccalà (la ricetta è qui sotto)
Mousse di ricotta al cioccolato amaro (per la ricetta cliccate qui)
il tutto accompagnato da un buon vino rosso!



Lagane ceci e baccalà
3 persone

200 gr di ceci di Controne
400 gr di filetto di baccalà (già ammollato)
1 peperoncino piccante fresco
1 rametto di rosmarino
Alga kombu (un pezzetto)
Olio evo
Sale marino

per la pasta:
350 gr di farina senza glutine Céréal
3 uova medie
1 cucchiaio di acqua

Versate la farina su di una spianatoia, al centro mettete le uova ed incominciate ad impastare. Se necessario aggiungete un cucchiaio di acqua.
Attenzione poiché all’inizio l’impasto è un po’ colloso, ma lavorandolo diventa più consistente ed elastico.
Quando l’impasto è divenuto abbastanza liscio lasciatelo riposare per circa mezz’ora.
Stendete la pasta con il mattarello fino a raggiungere un spessore di pochi millimetri.
Tagliate in strisce non troppo lunghe (come quelle della foto). Disponete su di una guantiera di cartone e lasciate seccare la pasta per un po’.

Per i ceci ho usato il metodo con la precottura, mi spiego.
Lavate i ceci e metteteli nella pentola a pressione con un pezzetto di alga kombu e l’acqua, la proporzione con l’acqua è di 1 a 6.
L’alga kombu cotta con i legumi secchi aiuta a renderli morbidi e ad esaltarne il sapore, accrescendone anche la digeribilità.
Portate a bollore e lasciar sobbollire per circa un’ora, spegnete, chiudete la pentola e lasciate riposare i ceci per almeno 12 ore; l’operazione potete farla la sera precedente.
Il giorno seguente portare la pentola a pressione e lasciate cuocere per un’ora. Alla fine spegnete e fate scendere la pressione attraverso l’apposita valvola.

Nel frattempo bollite semplicemente il filetto di baccalà in acqua con pochissimo sale.
Toglietelo dalla pentola, spinate se necessario, togliete la pelle e riducetelo in piccoli pezzi; mettetelo da parte.

Aprite la pentola a pressione salate e se necessario aggiungete un po’ di acqua calda, perché vi dovrete cuocere direttamente la pasta.
Portate a bollore e versate la pasta, aggiungete il rosmarino, il peperoncino piccante e poco alla volta il baccalà mantecando il tutto.
Lo scopo è quello di fare in modo che la pasta si cuocia assorbendo tutta l’acqua e che il piatto risulti bello asciutto, “azzeccoso”.

Verso fine cottura aggiungete l’olio, quasi a crudo, e spegnete.
Lasciate riposare per pochi minuti, date un’ultima rimescolata e servitela fumante!

lunedì 15 novembre 2010

Una torre di melanzane


In questi giorno sono stato un pò lontano dal blog, ma ahimé per motivi contingenti: purtroppo a causa del cattivo tempo della scorsa settimana, che ha provocato l'esondazione del fiume Sele, abbiamo avuto un grosso danno all'acquedotto che serve la città di Salerno e zone limitrofe :(  per la riparazione si prevede che trascorrerà un mese circa! aiuto!

I giornali del giorno dopo titolavano: "L'acqua come regalo di Natale!" e non vi dico il panico!!

Pertanto siamo da mercoledì scorso con l'acqua razionata, cioé arriva solo due ore al mattino :(  quindi ho dovuto organizzarmi di conseguenza con secchi, latte e contenitori, scorte di acqua minerale, quindi sono sicuro che mi perdonerete :)

Ma tornando a noi, eccomi con la ricetta dell'antipasto del contest di Simonetta "Un celiaco a cena", se vi ricordate ve ne avevo già parlato qui presentando il dolce ed il banner è qui accanto.

Anche per questo piatto ho optato per l'utilizzo di prodotti locali: le melanzane provengono dall'orto di un amico (che ringrazio!) e la provola viene dalla Costiera Amalfitana, come l'ottima ricotta del dolce :), ed infine il pomodoro è stato fatto in casa da mia madre (sempre preziosa!).

Oggi, intanto che scrivo, sto preparando il piatto forte :) che vi presenterò nei prossimi giorni a conclusione del mio personalissimo ciclo 'gluten free'... e sarà quello con il quale parteciperò al contest.
Ma intanto eccovi la ricetta dell'antipasto.




Torre di melanzane e provola
3 persone

2 melanzane grosse
Provola fresca di Tramonti q.b.
1 rametto di rosmarino
3 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Passata di pomodoro (fatto in casa)
Cacio ricotta fresca
Olio evo
Sale marino

Lavate bene le melanzane e tagliatele in fette tonde dello spessore di circa mezzo centimetro. Salatele e lasciatele in una ciotola per circa 20 minuti.

Battete le uova con un pizzico di sale ed il formaggio. Aggiungete alla pastella anche le foglioline intere di rosmarino fresco, che avrete preventivamente sciacquate.

Nel frattempo mettete a riscaldare l’olio per la frittura in una padella.
Appena caldo friggete le fette di melanzane scolate e passate nella pastella. Mettetele in un piatto con la carta assorbente per eliminare l’eccesso d’olio.

Mettete a cuocere il pomodoro passato, corretto con un pizzico di zucchero, con uno spicchio d’aglio per circa 30 minuti.

Tagliate la provola a fettine, non più grosse delle fette di melanzane.

In una pirofila alternate quattro fette di melanzane con quelle di provola, aggiungete un po’ di pomodoro e passate al forno preriscaldato a 180° C per circa 10 minuti o finché la provola non si sarà sciolta.

Mettete nei piatti, irrorate con un altro cucchiaio di pomodoro, scaglie di cacio ricotta e guarnite con qualche fogliolina di rosmarino.

mercoledì 10 novembre 2010

Invita un finocchio a cena...


Eccomi qua sul filo del rasoio a partecipare con gli altri amici food blogger all'iniziativa!

Inutile dire...anzi meglio precisare che sono contro ogni forma di discriminazione, sia essa rivolta ai gay, alle donne, ai diversamente abili, ecc.  insomma nei confronti di chiunque non rientri nella banale "normalità"!

beh per quanto riguarda i gay poi c'è da dire che molti di quelli che sono al comando spesso lo sono, ma non hanno il coraggio di ammetterlo e si nascondo dietro un falso perbenismo quando se ne parla e magari hanno anche mogli e figli...
mi è capitato personalmente, nel mio piccolo, di assistere ad affermazioni davvero grottesche che ti verrebbe da urlare: ma hai anche il coraggio di parlare!!!

Oggi qualcuno ci indica come normalità l'appiattimento delle coscienze, l'assenza di senso critico, la banalizzazione di realtà, eventi che banali non lo sono affatto!

Basta! sono stanco di chi vuol farci credere che la vita è solo quella che ci propinano filtrata dalla TV
non possiamo essere tutti cantanti, ballerini, attori, veline, avere come unico scopo l'apparire in tv e non pensare ad altro!

per non parlare dell'informazione...avete mai visto un telegiornale? sembrano tutti uguali, fatti con lo stampino!
a volte, se manca il pazzo di turno che uccide qualcuno e la conseguente spettacolarizzazione dell'evento (vedi i milioni di puntate fatte sul delitto di Cogne con relativi plastici, assurdo!), la notizia più importante del giorno sembra essere magari un sondaggio fasullo che vuol farci passare per vere cose che non sono reali!

Purtroppo l'Italia degli ultimi anni è un paese dove sono permesse e lasciate passare cose che altrove sono inconcepibili!
è il momento di dire basta e protestare, in tutti i modi possibili, anche con un blog!




Torta di finocchi e patate al forno
Per 4/5 persone
4 finocchi
5 patate di media grandezza
3 pomodori
Cacio ricotta di capra (quella pugliese per intenderci)
Origano
Pimenton piccante (o peperoncino in polvere)
Olio evo
Sale marino


Lavate bene i finocchi, togliete la parte esterna più dura e tagliateli in fette di circa mezzo centimetro. Metteteli in una ciotola e teneteli da parte.
Sbucciate, lavate e tagliate a fette sottili le patate.

In una pirofila da forno (ne ho usato una ovale, lunghezza circa 30 cm), fate un fondo con un paio di strati di patate, salate e versate un filo d’olio.
Ricoprite con abbondante cacio ricotta grattugiata e origano.

Fate infine due strati di finocchi, salate, cospargete di abbondante cacio ricotta e pimenton piccante.
Irrorate con un filo d’olio e giusto un po’ di acqua per evitare che si asciughino troppo una volta messi al forno.

Coprite con carta argentata e mettete in forno preriscaldato a 200° per 45 minuti.
Passato questo tempo, scoprite, mettete i pomodori lavati e tagliati in spicchi, altro origano e lasciate i forno per altri 15 minuti circa.

Togliete dal forno e servite tiepido. Va bene come antipasto o come contorno, fate voi...ma l'importante è che ci sia un finocchio a tavola!!

lunedì 8 novembre 2010

Mousse di ricotta al cioccolato amaro


Questa ricetta è nata principalmente perché pensavo ad un buon dolce per la proprosta di cena gluten free di Simonetta del blog Glu.fri. (andate a vedere!), il suo contest "Un celiaco a cena" mi ha subito entusiasmato! anche perché ho qualche amico celiaco e ci tengo a cimentarmi in 'esperimenti' che non sono poi così difficili come possono sembrare :)
...ma questo è solo il dolce, a breve posterò anche l'antipasto ed il piatto principale con il quale parteciperò al contest!

Ho pensato ad un dolce i cui prodotti principali siano locali (quelli a kilometro zero o quasi :) come la ricotta e il più possibile biologici e di stagione (le castagne le abbiamo raccolte in motagna ad Acerno, qui vicino!), che rispettino la natura e l'ambiente, oltre che la persona, cose che secondo me sono tutte strettamente interrelate.
Non è un dolce particolarmente complicato ma vi assicuro che il sapore è ottimo!

Per la preparazione ho usato solo pentole e utensili di accaio ben lavati e che in genere non utilizzo per preparare impasti a base di farina o altro alimento con glutine.
Ho inserito le marche dei prodotti perché alcuni, come il cioccolato, non sempre possono essere utilizzati in sicurezza, ma questo è nell'elenco di quelli permessi nel sito dell'A.I.C. Associazione Italiana Celiachia.

Ecco la ricetta e che siate celiaci o no sono sicuro che vi piacerà :D




Mousse di ricotta al cioccolato amaro
3 bicchieri

300 gr di ricotta vaccina freschissima (ho usato ricotta di Tramonti)
160 gr di zucchero
100 gr di cioccolato amaro al 70% cacao (Lindt excellence)
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di rum (Havana Club - Añejo reserva)
Castagne fresche 3 o 4
1 cucchiaio e mezzo di zucchero di canna bio

Mescolate la ricotta con lo zucchero, che potete ridurre ‘a velo’ per ottenere una mousse più liscia.
Personalmente preferisco la mousse un po’ granulosa, ma come si dice de gustibus…
Unitevi un cucchiaino di cannella ridotta in polvere e amalgamate molto bene con le fruste.

Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato con un paio di cucchiai di acqua. Appena sciolto fatelo intiepidire.
Unitelo quindi al composto di ricotta aggiungendo anche una cucchiaiata di rum. Continuate a mescolare finché la mousse non risulta ben omogenea.

Riempite i bicchieri per servirlo e riponete in frigo per almeno un’ora.

Mettete le castagne (regolarmente intaccate) in una padella antiaderente e fatele andare con fiamma viva, coperte, finché non arrostite. Giratele di tanto in tanto. Toglietele dal fuoco, fatele raffreddare e sbucciatele.

Versate lo zucchero di canna in un pentolino con una pari quantità di acqua per fare il caramello. Quando bolle e inizia a caramellare unitevi le castagne, girate e spegnete.

Mettete le castagne, una ad una, su carta da forno e versatavi sopra il restante caramello. Passate in frigo finché non si indurisce.

Togliete i bicchieri dal frigo un po’ prima di servire e decoratele con una castagna caramellata.

venerdì 5 novembre 2010

Pasta al forno con cavolo cappuccio


Oggi sono in fibrillazione, mi hanno consegnato la nuova cucina!!!
In questo momento gli operai sono andati a pranzo, quindi approfitto per scrivere poche righe su questa pasta cucinata nei giorni scorsi, prima che smontassimo la cara vecchia cucina.

Non vi nego che ogni martellata, ogni avvitata della nuova cucina mi tieni lì col fiato sospeso in attesa che si compia il miracolo e la nuova cucina appaia come d'incanto...ma mi sa che dovrò aspettare un altro bel pò :)
il montaggio è lento e minuziono, per fortuna aggiungerei!
anche se come la solito c'è un particolare che avevo richiesto e che invece manca :( ma si sa con i produttori di mobili c'é sempre da far questioni ahimé!

Ma tornando al nostro piatto, come già detto tante volte io adoro le verdure e in questo periodo il cavolo è quella che fa da re della cucina, a volte lo mangio semplicemente scaldato con un filo d'olio d'oliva o magari in un semplice risotto con una spolverata di parmigiano.

Insomma gli operai sono tornati, scusatemi se vi posto velocemente questa ricetta, tornerò prestooooo......



Pasta al forno con cavolo cappuccio

Per 4-6

500 gr di pasta (ho usato i fusilli De Cecco)
1 cavolo cappuccio di media grandezza (circa 600 gr)
2 salsicce (300 gr circa)
3 filetti di acciughe sott’olio
Parmigiano grattugiato
Peperoncino piccante
Zafferano
Uno spicchio d’aglio
Olio d’oliva
Sale marino


Lavate e pulite il cavolo cappuccio, tagliatelo ‘a fette’ e tenetelo da parte.

In una teglia versate un po’ d’olio, appena caldo aggiungete lo spicchio d’aglio, il peperoncino piccante diviso in due metà (sarà più facile da togliere se il caso) e lasciatevi sciogliere i filetti di acciughe.
Unitevi quindi le fette di cavolo cappuccio e coprite con un coperchio. Salate poco.
Lasciate cuocere finche il cavolo cappuccio non sarà ammorbidito.

In una piccola teglia antiaderente fare colorire le salsicce sbriciolate, ma con pochissimo olio.

Quasi a fine cottura del cavolo cappuccio unite la salsiccia e lo zafferano. Mescolate e lasciate andare a fuoco lento per altri 10 minuti.

Nel frattempo cuocete la pasta, scolandola molto al dente (poco più della metà del tempo indicato sulla confezione).

Mescolate la pasta con il condimento e versate in una capiente pirofila da forno.
Cospargete con abbondante parmigiano grattugiato e infornate a 180° finché non si forma una piccola crosta dorata.
Servite a tavola nella stessa pirofila.

lunedì 1 novembre 2010

Aspic di mele con melagrana



Non sono un grosso mangiatore di frutta, ma tra i pochi frutti che mangio 'nature' c'è sicuramente la mela.
non so, sarà il fascino del frutto del peccato?! :)
pertanto quando mi sono imbattutto nel contest di Arabafelice Inventa...Mela! subito ho cominciato a pensare a cosa potessi preparare di insolito per me...

Finora l'ho usata in cucina quasi sempre per fare delle classiche torte mela e cannella, le mele cotte (della nonna!), ma mai per un colorato dessert al cucchiaio.

Avevo già incontrato l'aspic di frutta e mi aveva colpito proprio per la bellezza dei vari colori della frutta ll'interno della gelatina e quindi, avendo a disposizione una bellissima melagrana rosso cupo (regalo della mamma!) ho subito pensato di combinarla con una bella mela giallo oro come la golden.

Mi piace molto servire piatti che tengano conto anche del mélange di colori nel piatto, una specie di cromoterapia culinaria! :)

Non ho usato molta gelatina perché preferivo, in questo caso, che il 'molle' della gelatina non prevalesse sul sapore 'croccante' delle mele, cosa che adoro!
Eccovi la semplice ricetta.



Aspic di mela con melagrana

2 mele golden
1 melagrana
1 limone
150 ml di succo di mela puro (non zuccherato)
50 ml di vino bianco secco
100 gr di zucchero bianco
Fogli di gelatina per circa 10 gr
50 gr di biscotti secchi integrali
30 gr di burro


Lavate bene le mele, tagliatele in piccoli dadini senza sbucciarle e mettetele in una ciotola.
Versatevi sopra il succo di limone e girate per far si che il succo bagni bene tutti i pezzetti.

Aprite in un due la melagrana e, tenendola nella mano con la parte tagliata verso il basso, con un cucchiaio di legno battete sulla buccia, facendo in modo che i chicchi cadano raccogliendosi in un piatto. Togliete l’eventuale polpa bianca caduta e tenete da parte.

Lasciate in ammollo per 10 minuti i fogli di gelatina in acqua fredda. Nel frattempo sciogliete lo zucchero in 200 ml di acqua, non appena bolle spegnete. Unitevi la gelatina strizzata, il succo di mela ed il vino.
Fate sciogliere bene la gelatina.

Prendete gli stampi scelti e versatevi un dito di gelatina. Mettete in frigo per circa 10 minuti o finché non si rapprende un po’. Versatevi quindi i pezzetti di mela ben scolati.

Per il primo stampo fate uno strato di mele alternandolo ad uno di chicchi di melagrana. Versate poi la gelatina fino a coprire la frutta. Mettete in frigo per almeno due ore.

Per il secondo stampo versate i pezzetti di mela, copriteli con la gelatina e mettete in frigo per un buon 15 minuti. Dopodiché fate uno strato di sola melagrana, coprite con la gelatina e riponete in frigo, anche qui per almeno due ore. Riempiendo lo stampo fate in modo da lasciare circa un dito dal bordo, per aggiungere poi l’impasto di biscotti.

Per gli stampi che ho usato sono uno tondo diam. 10 x 10 h cm, l’altro con base quadrata lato 9 x 12 h cm.

Frullate i biscotti ed unitevi il burro fuso, mescolate bene e mettete in frigo per un’ora.
Trascorso questo tempo riempite con un ultimo strato di impasto di biscotti il secondo stampo e tenete in frigo per un’altra ora.

Alla fine sformate sui piatti da portata, aiutandovi immergendo per pochi minuti gli stampi in acqua calda. Servite immediatamente.

Con questo post partecipo al contest Inventa...Mela! di Arabafelice...in cucina.

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