lunedì 27 dicembre 2010

Zuppa di miso per disintossicarsi...


Eccomi di ritorno dal tour de force natalizio, ma per fortuna è andato tutto bene! :)

Ovviamente anch'io mi sono rimpinzato di tante buone cose e soprattutto dolci! :P
al punto che oggi in ufficio mi è venuta la nausea al solo sentirne parlare, ma vedrete che presto mi passerà e riprenderò a mangiare regolarmente struffoli, calzoncelli di Natale (tutti sono già pronti per il 2° round!!), ect. etc.

Già stamane al risveglio mi ero riproposto di cucinarmi una salutare zuppa di miso, di quelle che mi preparavo ai tempi della mia "dieta" macrobiotica, quando avevo almeno 3 o 4 chili in meno :(

Si tratta di una zuppa leggera leggera e per farla ho usato un po' delle verdure che mi sono avanzate dal pranzo di Natale, del sedano, delle belle carote... a tal proposito ne approfitto per presentarvi la spazzola in fibra naturale per verdure che di solito uso per pulire carote, patate novelle, ect.
una santa cosa che utilizzo da tempo e che permette di pulire semplicemente spazzolando la buccia senza raschiarla via come di solito si fa usando un coltello.
Se la trovate compratela subito! ne vale la pena ve l'assicuro!


Zuppa di verdure con miso
per 2 persone

2 carote
1 costa di sedano con relative foglie
3 scalogni lunghi di Bretagna (non sono così esotici, li ho acquistati al super sotto casa!)
o in alternativa una mezza cipolla
2 cucchiai rasi di riso semintegrale
Pochi semi di coriandolo
Poche patate novelle passate al forno (rimanenza dei giorni scorsi)
2 cucchiaini di miso di riso
Olio evo
Acqua q.b.

Lavate e tagliate tutte le verdure in pezzetti così come più vi piace.

Mettete a scaldare un filo di olio d'oliva in una pentola capiente, versate e fate imbiondire lo scalogno per primo.
Successivamente aggiungete le carote ed il sedano e fateli saltare per pochi minuti.

Unitevi quindi pochi grani di coriandolo e l'acqua sufficiente per due zuppe.
Portate a bollore, abbassate la fiamma e fate sobbollire per circa 15 minuti.

Unitevi a questo punto anche il riso e le patate novelle, continuate a cuocere per altri 15 minuti circa.
Spegnete e fate riposare per qualche minuto; solo a fuoco spento aggiungete il miso che farete sciogliere lentamente nella zuppa calda.

Versate nei piatti e gustate calda!

Il dolce sapore vi rinfrancherà e non vi farà sentire pesanti... fino al prossimo dolce ovvio ;)

sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale a tutti!

(immagine dal web)

Di corsa tra famiglia e amici per i riti del Natale, ma volevo cogliere l'occasione per augurare a tutti voi un Felicissimo e Sereno Natale!

lunedì 20 dicembre 2010

Cake al pisto con fichi cilentani


Ieri sera, da solo in casa, avevo voglia di mustacciuoli e per farmela passare ho fatto questa torta che ci assomiglia...
certo voi obietterete che i mustacciuoli sono ricoperti di cioccolato e questo cake no, ma era troppo tardi per poter fare una ganache al cioccolato che tra l'altro ci starebbe benissimo! ma voi avendo più tempo potete sempre farla :)

Questi sono giorni di grande confusione, ieri sono uscito solo per andare a pranzo da mia madre, oggi ho messo il naso fuori dall'ufficio (per forza! dovevo pagare l'assicurazione dell'auto scaduta! a proposito ma avete visto di quanto sono aumentate le assicurazioni?? una tragedia greca!), ma me ne sono subito pentito, la gente sembra impazzita! corrono tutti da qualche parte per fare non si sa che!

Comunque tornando al nostro cake avevo degli splendidi fichi cilentani bio seccati al sole, per chi non li ha mai assaggiati non sa cosa si perde!, regalo della mia antichissima amica del cuore Giuliana, che spero mi grazierà con i fichi cilentani ripieni e infornati che il suo papà prepara ogni anno con tanta devozione
sono una meraviglia!!!

Fonzino (il papà) li prepara in tanti modi diversi, con le scorzette di agrumi home-made, pezzetti di cioccolato, noci, nocciole, mandorle...

vabbuò ma ora basta, eccovi la ricetta per un cake dal sapore decisamente natalizio!



Cake al pisto con fichi cilentani


180 gr di farina 00
150 gr di zucchero di canna
3 uova
10 cl di olio d’oliva delicato (o altro olio vegetale)
150 gr di fichi cilentani doc
1 cucchiaino di pisto
1 bustina di lievito per dolci
Un pizzico di sale


Per prima cosa accendete il forno per preriscaldarlo a 180° C.
Imburrate uno stampo per cake dim. 25 x 10 x 7 cm o prendetene uno di cartone per dolci adatto alla cottura in forno.

In una ciotola battete le uova con lo zucchero e l’olio.
Aggiungete la farina poco alla volta setacciandola, un cucchiaino raso di pisto ed un pizzico di sale.
Sempre mescolando unite la bustina di lievito per dolci.

Nel frattempo sciacquate bene i fichi sotto l’acqua calda, asciugateli e tagliateli in piccoli pezzetti.
Aggiungeteli all’impasto e mescolate bene.

Versate nella forma e infornate per circa 40 minuti.

Il pisto è un mix di spezie a base di cannella, chiodi di garofano, coriandolo, anice stellato e noce moscata. E' molto profumato e si usa in ricette tradizionali natalizie come i roccocò ed i mustacciuoli.

Con la prima foto partecipo al contest di aboutfood Il nostro calendario Aboutfood:

giovedì 16 dicembre 2010

Cocotte di salmone profumata!


Questa ricetta è spuntata fuori dalla mia dispensa e dai miei libri, vi spiego!

Ieri tornando a casa avevo una fame da lupi, tanto per cambiare direte voi :), avevo comprato solo una tranche di salmone dal pescivendolo, che ha attirato la mia attenzione per il suo bel colore rosa, e pensavo di farla semplicemente in padella, quasi nature ma...

ho cominciato a sfogliare il mio bel libro di cucina svedese per recuperare qualche idea su come poter cucinare il salmone (le cose semplici non sempre fanno al mio caso mi devo complicare un po' la vita eh eh), sul tavolo c'era anche il libro delle cocotte che mi faceva l'occhiolino e per finire delle patate in dispensa che chiedevano disperatamente di essere cucinate!
inoltre mi sono anche ricordato del finoccho selvatico che mi aveva regalato mia madre e delle foglie di alloro fresche appena raccolte nel giardino di mia sorella

...ho messo insieme tutte queste cose ed ecco quello che è saltato fuori dal mix o confusione che dir si voglia! ;)

Il tutto, per mia massima goduria, è stato accompagnato da un bel bicchiere di vino rosso fruttato!
alla fine satollo e contento mi sono spaparanzato sul divano! :D

PS oggi sono contentissimo finalmente è tornata l'acqua a regime ed ho ricevuto il pacco con la cocotte staub che avevo ordinato! bellissima!


Cocotte di salmone con finocchio selvatico e alloro
per 2 persone

Una tranche di salmone fresco (circa 300 gr)
6 patate medie
2 uova
20 cl di panna
Finocchietto selvatico
3 foglie di alloro
Burro q.b.
1 aglio
Sale e pepe


Pulite e lavate la tranche di salmone, tagliatela quindi in pezzetti e tenetela da parte.
Pelate e lavate le patate, tagliatele con l’aiuto di una mandolina in fette sottili.

Imburrate bene una cocotte. Per praticità ne ho usata una più grande, ma volendo potete dividere gli ingredienti in due più piccole monoporzione.

Mettete qualche piccolo pezzetto di aglio sul fondo.
Fate un primo strato sottile con le patate , salate e pepate. Adagiatevi un paio di foglie di alloro.
Ricoprite ancora con uno strato di patate, salate e pepate.

Mettete quindi il salmone in pezzi e profumatelo con i semi di finocchietto selvatico. Copritelo con un altro strato di patate, salate pepate e decorate con una foglia di alloro in cima.

Battete le uova con un pizzico di sale, unitevi la panna e mescolate.
Versate il composto così ottenuto nella cocotte.

Mettete la cocotte con coperchio in forno, che nel frattempo avrete preriscaldato a 180°C.
Cuocete per circa un’ora, togliete il coperchio 15 minuti prima di terminare la cottura per far dorate la superficie.

Servite calda e bon appétit!

Con questa ricetta partecipo al contest di Alessandro 'La Renna in cucina' Controcorrente...il salmone!:

lunedì 13 dicembre 2010

Terrine de poulet



Col secondo titolo in francese penserete che sono stato preso da un attacco spinto di esterofilia, in effetti ho ricevuto un altro bel pacco di libri di cucina, per lo più en français ovvio! :D

Ho sempre adorato le terrines, ma non avevo mai sperimentato, un po' per la lunga cottura che generalmente richiedono e un po' per paura di non riuscire bene, ma in questo periodo di sperimentazioni natalizie ci ho voluto provare (col chiaro supporto dei suggerimenti presi dai miei preziosi libri, vedi sotto) e qui ne vedete il risultato.

Devo dire che sia come profumo che come sapore la riuscita è stata ottima! e non sono stato io il solo a giudicare, ma una selezione di colleghe molto esigenti ed estremamente critiche per non dire altro... eh eh eh

La ricetta prevede l'uso dello zahatar, ve ne ho già parlato qui, in effetti essendo un misto a base di timo, se non lo avete in casa può tranquillamente essere sostituito con del timo secco senza alterare la riuscita della ricetta! ...certo non andrete fino al mercato di Tel Aviv o Gerusalemme per comprarne un pò, o sbaglio?? :)
magari qualcuno di voi ci va anche per Natale e beato lui!

A proposito di terrines approfitto anche per segnalarvi altri due libri 'golosi' che potreste regalare per Natale:
"Terrines" di Stéphane Reynaud e un Album Larousse "Fois gras et terrines maison!" di J.F. Mallet, entrambi davvero interessanti!

Con questa ricetta partecipo al contest di Farina, lievito e fantasia: Foodblogger ai fornelli:



Terrina di pollo con mandorle, zahatar e alloro

700 gr di petti di pollo
3 uova
200 ml di panna vegetale
80 gr di mandorle pelate
1 cucchiaio di zahatar
5 foglie di alloro
3 cucchiai di pane grattugiato
Il succo di una arancia
Un mezzo bicchiere di brandy
Olio evo (5 cucchiai)
Sale e pepe




Tagliate i petti di pollo in strisce sottili e metteteli in una ciotola, salate e pepate.
Aggiungete l’olio, lo zahatar, le foglie di alloro ben lavate, il brandy ed il succo di arancia.
Unitevi infine il pan grattato, mescolate bene e lasciate marinare in frigo per almeno due ore.

In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale e aggiungetevi la panna.
Cacciate il pollo dal frigo, versatevi il composto di uova e panna e mescolate.
Unite le mandorle, rimescolate e versate in una terrina di terracotta imburrata.

Preriscaldate il forno a 180° C.
Coprite la terrina con un foglio di alluminio e cuocete in forno a bagnomaria per due ore.
Trascorsa la prima ora scoprite e continuate la cottura per la restante ora.

Fate raffreddare a temperatura ambiente per almeno 12 ore prima di servire.

giovedì 9 dicembre 2010

Verrines de Noël!


Quest'anno mi piace particolarmente il Natale anche perché, come già l'anno scorso, mi cimento nella preparazione del pranzo di Natale con la mia famiglia!
...e quindi bisogna cercare di soddisfare e andare incontro ai gusti di tutti che devo dire sono alquanto vari :-)

pertanto sono costantemente alla ricerca di ricette da provare (sugli amici per prima ovvio! :) ed ecco che appena mi sono imbattuto nel contest di Patrizia di Melagranta Christmas finger food subito ho pensato di parteciparvi ed eccomi qua con due ricettine.

Devo inoltre confessarvi che di recente ho acquistato un bel po' di libri sui vari amazon dai quali ho tratto ispirazione, anzi approfitto per segnalarvene un paio che ho trovato davvero belli ed in tema con il post di oggi:
Philippe Conticini "Les verrines du chef" e José Meréchal "Best of Verrines"
entrambi hanno prezzi molto contenuti e tra l'altro si trovano anche sul neo-nato amazon italia!
ottimi anche come idea regalo per Natale, non trovate?!

Con la ricetta della brandade partecipo nella categoria 'secondi', con l'insalata nella categoria 'antipasti'.


Brandade di merluzzo (foto sopra)
per 6 verrines

400 gr di filetti di merluzzo
400 ml di latte
5 patate (circa 700 gr)
3 agli piccoli
1 rametto di rosmarino
1 rametto di timo
Pepe bianco in grani
25 cl di olio d’oliva
Sale


Sbucciate le patate e fatele cuocere intere in acqua salata bollente per circa 25 minuti.
Mettete i filetti di merluzzo in una padella con poco sale marino, copriteli con il latte e fateli cuocere a fuoco medio per circa 20 minuti; quindi fate raffreddare.

In una padellina versate l’olio, aggiungete i tre agli, il rametto di timo e di rosmarino, fate andare a fuoco dolce per una quindicina di minuti in maniera che l’aglio e le erbe rilascino il loro profumo nell’olio.

Per realizzare la brandade in una insalatiera schiacciate le patate con una forchetta, unitevi l’olio profumato filtrandolo con un colino e schiacciando bene l’aglio.
Aggiungetevi quindi il merluzzo ed un po’ del latte di cottura per rendere il composto più morbido, qualche fogliolina di rosmarino fresco e il pepe bianco pestato in un mortaio.
Mescolate bene con un cucchiaio di legno e servite tiepido in bicchiere.



Verrine di insalata di rinforzo
per 6 verrines

Un piccolo cavolfiore (circa 600 gr)
1 peperone rosso piccolo
12 olive verdi
10 gr di capperi sotto sale
Aceto di mele
Un po’ di cannella
Paprica dolce
Olio evo
Sale


Il giorno prima lavate e tagliate il peperone in striscioline sottili e lasciatelo macerare nell’aceto di mele per 24 ore.

Mettete il cavolfiore in una pentola capiente con poche dita di acqua ed un po’ di sale, coprite con un coperchio e fate cuocere a fuoco lento finché il cavolfiore è ben cotto, ma attenti a non spappolarlo. Se potete cuocetelo a vapore. Fatelo raffreddare e tenete da parte.

Tagliate le olive verdi in pezzetti, sciacquate i capperi dal sale in eccesso.

In una insalatiera mettete il cavolfiore con dell’olio d’oliva e schiacciatelo con una forchetta, aggiungete le striscioline di peperone scolate, i pezzetti di olive, i capperi, la paprica dolce e la punta di un cucchiaino di cannella e girate bene.

Tenete in frigo per qualche ora. Togliete dal frigo almeno mezz’ora di servire in bicchiere.

lunedì 6 dicembre 2010

Tortine cacao e arancia


Mia madre aveva una sartoria e quando eravamo piccoli spesso stavamo tra i piedi a far baccano, dolce ma decisa lei cercava di tenerci occupati in tutti i modi...
è qui infatti che ho imparato a leggere e a scrivere ancor prima di andare a scuola, quando paziente ci faceva il suo bel disegnino con la lettera in maiuscolo e minuscolo e noi dovevamo ricopiarla per una paginetta...

Ma eravamo anche dei discoli così appena andava via per un pò, ricominciavamo a far baldoria :D e al ritorno ci toccavano le punizioni, io e mia sorella ci incolpamavo a vicenda (come fanno tutti :), ma alla fine giocavamo sempre insieme, da buoni fratelli.

Di pomeriggio nel fine settimana, ma non sempre perché allora erano tempi diversi, si faceva la torta, una semplice "al cioccolato" (col cacao) o all'arancia, alla preparazione della quale tutti eccitati partecipavamo anche io e mia sorella. Perparati tutti gli ingredienti, a volte la mamma ci permetteva di battere le uova o mescolare per un po', wow come eravamo contenti!
Alla fine si infornava e noi si rimaneva con gli occhi incollati al forno a vedere il miracolo della lievitazione, ooooh!!!

Questa che propongo qui è la stessa ricetta copiata dal quaderno della mamma, tranne che per l'aggiunta della cannella ingrediente poco usato da mia madre, se non per le zeppole con zucchero e cannella (mmm che buone calde calde!)
La torta è stata trasformata in piccole tortine monoporzione che io non potrei mai rinunciare a mangiare, ricordando ad ogni morso la felicità della mia infanzia...

Con questa ricetta partecipo al contenst di  Il Gatto Ghiotto: Sweet Moments


Tortine cacao e arancia
per 8/9 tortine

250 gr di farina
250 gr di zucchero
75 gr di cacao amaro in polvere
100 gr di burro
1 bicchiere di latte
1 uovo
1 cucchiaino di cannella
Un po’ di rum
1 bustina di lievito per dolci
La scorza grattugiata di un’arancia bio
Mezzo bicchiere di succo d'arancia
Mandorle



Mescolate in una ciotola la farina setacciata, lo zucchero, il cacao e la cannella.
Unitevi l’uovo battuto e il burro che avrete fatto sciogliere in una piccola padella.
Mescolate bene l’impasto ed aggiungetevi poco alla volta il latte a temperatura ambiente.

Quindi profumate con un pochino di rum, la scorza grattugiata di una grossa arancia bio ben lavata e mezzo bicchiere di succo.
Aggiungete il lievito e girate bene il composto.

Versatelo in 8/9 stampini ben imburrati, riempiendoli per tre quarti, sistemate al centro tre mandorle per decorare.

Mettete in forno preriscaldato a 180° C per circa 35 minuti.
Fate la prova stecchino prima di togliere dal forno. Fate raffreddare e sformate.

venerdì 3 dicembre 2010

Macarrones con chorizo, tomate y brocoli



Si capisce che questo piatto è ispirato alla Spagna? :)
l'idea è tratta dalla lettura di un meraviglioso libro di cucina spagnola di Simone Ortega 1080 recetas de cocina (ve lo consiglio!)
in realtà la ricetta originale prevedeva solo chorizo y tomate, ma poiché avevo un bel broccolo romano ho subito pensato ad una personalizzazione e l'ho aggiunto saltato in padella con dell'ottimo aceto di Jerez, tanto per renderlo più spagnolo... :D

Il tutto è stato preparato con in sottofondo la brava Luz Casal che mi cantava la bella Piensa en mí, chi conosce e ama Almodovar di sicuro la ricorda cantata in Tacchi a Spillo da un Miguel Bosé travestito con l'altra bellissima Un año de amor!

La Spagna è un bel paese con una tradizione culinaria che mi affascina molto e anche molto varia da regione a regione, che non si ferma banalmente alla sola seppur buona paella :) , ma ricca di tante ricette, sia di carne che di pesce, risultato dell'influenza delle varie dominazioni e popolazioni che si sono succedute nella penisola Iberica.
Al di là degli ottimi prodotti tipici, ho avuto modo di assaggiare diversi piatti e tutti uno più buono dell'altro, l'ultimo in ordine di tempo una favolosa fideuà che spero di riproporre presto sul blog :)

Per questo piatto sono debitore quasi in toto alla mia cara amica spagnola Beatriz; prima per l'ottimo chorizo che mi ha regalato, poi per l'aceto di Jerez ed il pimenton, e infine per il libro di Simone Ortega che mi ha fatto recapitare, poiché lo volevo assolutamente in lingua spagnola!
grazie Bea!!! questo piatto è per te!




Macarrones con chorizo, tomate y brocoli
per 4 persone

400 gr di penne rigate De Cecco
Un broccolo romano (circa 500 gr)
3 cipollotti freschi
7 pomodori datterini
1 pezzo di chorizo (circa 200 gr)
Aceto di Jerez
1 aglio
Olio evo
Sale marino
Un pizzico di zucchero
Pepe nero
Pimenton dulce
Parmigiano grattugiato


Versate dell’olio in una piccola pentola ed unitevi i tre cipollotti lavati e tagliati in rondelle sottili.
Fate andare a fuoco vivo per un po’, unitevi quindi i pomodori datterini lavati e tagliati ognuno in quattro spicchi.
Aggiungete un pizzico di sale e uno di zucchero, pepate generosamente e fate cuocere per circa 20 minuti.

Nel frattempo tagliate il broccolo romano in pezzetti e lavatelo. In una padella fate leggermente dorare un aglio con un filo d’olio d’oliva. Aggiungete il broccolo romano e fatelo saltare.
Versate quindi un po’ d’acqua, coprite con un coperchio alto che non schiacci i broccoli in maniera che vengano ben cotti dal vapore che si formerà all’interno, ma senza che si spappolino.
Verso fine cottura salate e condite con una bella spruzzata di aceto di Jerez, continuate a cuocere a fuoco vivo per qualche altro minuto, scoperchiate per far asciugare il sugo in eccesso e poi spegnete.

Tagliate il chorizo in pezzetti e tenetelo da parte.

Fate cuocere la pasta in abbondante acqua poco salata, scolatela molto al dente, in genere poco più di metà del tempo di cottura indicato.

Mescolate la pasta con la salsetta di pomodori, aggiungetevi abbondante pimenton dulce, una metà dei broccoli, girate e versate in una pirofila o pentola che vada in forno.
Versate sopra il resto dei broccoli, un altro po’ di pimenton, cospargete di parmigiano grattugiato e mettete in forno preriscaldato a 150° C per circa 20 minuti.

Servite caldo. E’ una vera goduria!

lunedì 29 novembre 2010

Cavolo rosso!


E' vero questa è la seconda torta rustica che vi propongo nel giro di poche settimane, ma questo è il mio periodo "rustico", l'avrete capito... :)
devo dire che tra l'altro queste torte mi risolvono anche il problema dei pasti; poiché qui siamo ancora con l'acqua razionata (ve lo raccontavo qui) mi è comodo preparare una torta che potrò mangiare nei giorni successivi, semplicemente scaldandola senza sporcare troppo, ma a breve (spero ardentemente!) torneremo ad avere l'acqua h24 :) il nostro sindaco l'ha promesso ed io ci spero davvero tanto!!!

Comunque tornando al nostro cavolo rosso, mi era capitato, di recente, di vederlo in diversi blog ed ero stato fortemente attirato dal suo bel colore rosso vinaccio, quasi viola, così intenso.
Appena lo trovo lo compro! mi dissi...e caso volle che andando in quella famosa catena di supermercati tedesca L..l al reparto frutta e verdura mi imbatto in un bell'esemplare di Cavolo Rosso appena arrivato dalla Germania!
mi fiondo, prima di una signora che gli si avvicinava (era l'unico rimasto!!), lo agguanto e mi dileguo con un bel sorriso sulle labbra, come a dire: sa lo avevo vista prima io! :D

Ed eccovi la ricetta di questa torta rustica che si è andata definendo proprio mentro cucinavo il cavolo.
Anche la pasta è una 'trovata' del momento, una piccola variazione a quella che faccio di solito per le torte rustiche.


Torta di cavolo rosso

1,5 Kg circa di cavolo rosso
200 ml di panna
3 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 aglio
Olio evo
5 o 6 chiodi di garofano
Pepe
Sale marino

Per la pasta esterna:
150 gr di farina 00
150 gr di farina di semola di grano duro
100 gr di olio d’oliva
Mezzo bicchiere di vino bianco secco (freddo)
Un pizzico di sale


Mescolate le farine in una ciotola capiente, con un pizzico di sale.
Aggiungevi al centro l’olio d’oliva e cominciate ad impastare. Unite poco alla volta il vino bianco freddo.
Se necessario aggiungete un altro po’ di farina. Quando la pasta ha raggiunto una buona consistenza, coprite con la pellicola e lasciate riposare in frigo per almeno mezz’ora.

Togliete le foglie esterne al cavolo e sciacquatelo. Tagliatelo in fette.
In una teglia antiaderente versate dell’olio d’oliva dove metterete ad imbiondire un grosso aglio.
Aggiungetevi il cavolo rosso, mescolando di tanto in tanto.
Versatevi un mezzo bicchiere di acqua tiepida e continuate a cuocere col coperchio. Verso fine cottura salate. Per cuocere questa quantità di cavolo ho impiegato poco meno di un’ora.

In una ciotola battete le uova con un pizzico di sale. Aggiungete il formaggio grattugiato e la panna.
Pepate e unitevi i chiodi di garofano tritati.
Infine aggiungete il cavolo rosso e mescolate bene.

Cacciate la pasta dal frigo un po’ prima per farle raggiungere la temperatura ambiente, stendetela su di una spianatoia formando un disco adatto alla grandezza della teglia scelta (la mia ha diam. 25 cm)

Imburrate la teglia e rivestitela con la pasta, versatevi il composto di cavolo, abbassate i bordi esterni della pasta e infornate. Forno preriscaldato a 180° C per circa un’ora.

giovedì 25 novembre 2010

La scoperta del cavolo...rapa!


Devo ammettere che ho trattato sempre con un po' di approssimazione questa 'rapa', ma mi sbagliavo!
Il cavolo rapa è ottimo! (col senno di poi...)

Quando l'ho visto nel banco del fruttivendolo di fiducia subito ho pensato: oggi lo provo, detto fatto, l'ho immediatamente comprato. Tornato a casa ne ho lavato e pulito uno, l'ho assaggiato crudo, mmm però buono :P (ricorda vagamente i ravanelli), dopodiché ho cominciato a pensare ad una buona ricetta da preparare.
 
Per me è stata una vera e propria scoperta! Leggendo ho appreso che è buono tutto, nel senso che anche le foglie possono essere utilizzate. Difatti ne ho fatto una zuppa, con patate e cipollotti, anche questa ottima! :)
 
Quindi faccio ammenda e vi riporto anche le sue caratteristiche principali.
Il cavolo rapa è abbastanza ricco di vitamine, contiene vitamina C, betacarotene, che nel corpo si trasforma in vitamina A, acido folico e esigue dosi di vitamine del gruppo B. Le tenere foglie del cavolo rapa sono più ricche di sali minerali rispetto alla radice ingrossata. Per questo si consiglia di non gettarle.
100 g contengono 1,9 g di proteine, 0,2 g di grassi, 3,7g di carboidrati, 100 kJ/24 kcal.

E per chi non lo conoscesse ecco il cavolo rapa:


Cake al cavolo rapa

500 gr di cavolo rapa (circa 4 di media grandezza)
300 gr di farina 00
150 gr di cacio ricotta leccese
100 gr di olio evo
3 uova
150 ml di latte
1 bustina di lievito
1 aglio
Olio per ungere lo stampo
Sale e pepe
Zenzero
Semi di sesamo


Per prima cosa pulite i cavoli rapa, togliendo le foglie e lavando via eventuali residui di terra.
Grattate la buccia (potete anche non sbucciarli), sciacquate bene e tagliateli in cubetti.

Versate un filo d’olio in una padella con uno spicchio di aglio, appena comincia ad imbiondire versatevi i cubetti di cavolo rapa e fateli leggermente rosolare da tutti i lati, mescolandoli spesso. Coprite poi con un coperchio e continuate la cottura per una ventina di minuti. Spegnete e fate raffreddare.

Tagliate a cubetti anche la cacio ricotta e tenetela da parte.

In una ciotola mescolate la farina con un po’ di sale e la bustina di lievito.
Aggiungetevi le uova battute e mescolate; unite poco alla volta il latte sempre mescolando e facendo attenzione a non far formare grumi.
Pepate e grattugiatevi anche un buon pezzo di radice zenzero.
Unitevi infine i cubetti di formaggio e di cavolo rapa, date una ultima rimescolata.

Versate in uno stampo (dim. 25 x 11 x 8) che avrete già leggermente unto.
Livellate il composto e cospargete sulla cima un’abbondante manciata di semi di sesamo, che si tosteranno durante la cottura al forno.

Mettete in forno già caldo a 180°C per circa un’ora. Sfornate, fate raffreddare e sformate.

lunedì 22 novembre 2010

Torta rustica di zucchine e pomodori


Dopo la "fatica" del menu glute free, quest'inizio di settimana vi propongo una torta rustica semplice semplice.

E' un periodo in cui sono un po' stanco a causa del molto lavoro quindi durante il fine settimana non ho fatto quasi nulla, passando il tempo ad oziare, ad ascoltare musica e a leggere... ogni tanto ci vuole! :)
Ho spulciato un po' le novità dei libri on the net ed alla fine ho ordinato dei volumi interessanti su amazon, ovviamente di cucina!...nella speranza che mi aiutino a migliorare lo standard di ricette proposto :)

L'esecuzione della ricetta di oggi non vi richiederà molto tempo per la preparazione, ma è molto gustosa!
si tratta di una torta rustica già sperimentata con un sapore ottimo e che rimane bella morbida morbida.

La pasta esterna è molto semplice e non va lavorata molto, di solito uso una ciotola nella quale preparo l'impasto, in non più di un quarto d'ora, per poi lasciarlo nella stessa a farlo riposare in frigo per almeno mezz'ora.

Ma bando alle ciance eccovi la ricetta:


Torta rustica di zucchine e pomodori

400 gr di ricotta vaccina (ho usato la famosa di Tramonti)
200 ml di panna
3 zucchine
3 pomodori belli sodi
1 uovo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Noce moscata
Uno spicchio d’aglio
Sumac
Olio evo
Sale marino

per la pasta esterna
300 gr di farina 00
1 bicchiere di acqua fredda
100 gr circa di olio di girasole bio
Un pizzico di sale

Versate la farina in una ciotola capiente, setacciandola, unitevi un pizzico di sale, aggiungete l'olio ed iniziate ad impastare.
Aggiungete poco alla volta l'acqua, continuando ad impastare.
L'impasto deve risultare morbido e non troppo unto.
Copritelo con la pellicola trasparente e mettetelo in frigo per almeno mezz'ora.

Lavate e tagliate a rondelle le zucchine e mettetele ad asciugare su di un canovaccio.
Versate in una padella un po’ d’olio ed accendete il fornello a fuoco medio, aggiungetevi lo spicchio d’aglio; appena si colora unitevi anche le zucchine, salate poco e coprite.
Appena ammorbidite spegnete, togliete l’aglio e fate intiepidire.

Versate in una ciotola la ricotta, la panna, l’uovo battuto, un po’ di sale e mescolate bene.
Aggiungete il parmigiano ed una buona grattugiata di noce moscata.
Unitevi alla fine le zucchine tiepide.

Cacciate l'impasto dal frigo e stendetelo con l'aiuto di un mattarello in una sfoglia sottile.
Ungete leggermente con olio di girasole la pirofila e rivestitelo con la sfoglia.
Versatevi il composto. Abbassate i bordi della pasta esterna e sistemati i pomodori tagliati a rondelle sulla cima.

Cuocete in forno a 180° C per circa un'ora.
Togliete dal forno, fate intiepidire, aggiungetevi del sumac on the top e servite!

venerdì 19 novembre 2010

Lagane ceci e baccalà


Ed ecco l'ultima portata che completa il menu gluten free per il contest "Un celiaco a cena".
Nell'ideare il menu ho sempre avuto in mente i miei due ospiti: Antonella, mia carissima amica di vecchia data celiaca, e Simonetta, mia nuova amica (se mi permetti) di blog. Ed è a loro che questo post è dedicato.

Domenica mattina mi sono alzato di buon'ora, avevo un pensiero fisso: la pasta fresca :)
Ho preparato tutti gli ingredienti ed ho cominciato ad impastare. All'inizio sembrava semplice, ma dopo un po' mi accorgevo che l'impasto non raggiungeva la consistenza desiderata... anzi! diventava colloso... cercavo di liberare un mano aiutandomi con l'altra, ma l'impasto si incollava anche a questa... Oddio! è diventato un blob! - ho pensato - tra poco prenderà vita, mi salterà addosso e mi ucciderà!! :)
ci sono stati momenti di panico finché (credo mi sia venuta in aiuto S.Simonetta dei Celiaci!) l'impasto a poco a poco ha raggiunto la sua consistenza ed è divenuto liscio...ufff pericolo scongiurato!

Devo precisare che ho iniziato ad impastare con circa 260 gr di farina, aggiungendone a mano a mano che ne serviva. Immaginate quanta fatica ho fatto con la pasta che mi si incollava alle mani??!
ma alla fine ce l'ho fatta!! il risultato lo vedete nella foto allegata... bella vero?! ed il sapore ottimo! :D

Ovviamente ho usato tutte le precauzioni del caso, utilizzando come spianatoia un enorme vassoio in plastica, solo utensili di acciaio bena lavati ed eliminando dai piani di lavoro tutto ciò che potesse avere tracce di glutine. Vi assicuro che è poca fatica, basta solo un minimo di attenzione.

Anche per questo piatto ho utilizzato solo prodotti locali (e la kombu? vi chiederete, è un optional potete non metterla :) e reinventando un piatto che nella nostra famiglia viene proposto spesso nelle cene del sabato sera.

Quindi con questo piatto partecipo al contest Un celiaco a cena:


Ed ecco il mio menu:

Torre di melanzane e provola (per la ricetta cliccate qui)
Lagane ceci e baccalà (la ricetta è qui sotto)
Mousse di ricotta al cioccolato amaro (per la ricetta cliccate qui)
il tutto accompagnato da un buon vino rosso!



Lagane ceci e baccalà
3 persone

200 gr di ceci di Controne
400 gr di filetto di baccalà (già ammollato)
1 peperoncino piccante fresco
1 rametto di rosmarino
Alga kombu (un pezzetto)
Olio evo
Sale marino

per la pasta:
350 gr di farina senza glutine Céréal
3 uova medie
1 cucchiaio di acqua

Versate la farina su di una spianatoia, al centro mettete le uova ed incominciate ad impastare. Se necessario aggiungete un cucchiaio di acqua.
Attenzione poiché all’inizio l’impasto è un po’ colloso, ma lavorandolo diventa più consistente ed elastico.
Quando l’impasto è divenuto abbastanza liscio lasciatelo riposare per circa mezz’ora.
Stendete la pasta con il mattarello fino a raggiungere un spessore di pochi millimetri.
Tagliate in strisce non troppo lunghe (come quelle della foto). Disponete su di una guantiera di cartone e lasciate seccare la pasta per un po’.

Per i ceci ho usato il metodo con la precottura, mi spiego.
Lavate i ceci e metteteli nella pentola a pressione con un pezzetto di alga kombu e l’acqua, la proporzione con l’acqua è di 1 a 6.
L’alga kombu cotta con i legumi secchi aiuta a renderli morbidi e ad esaltarne il sapore, accrescendone anche la digeribilità.
Portate a bollore e lasciar sobbollire per circa un’ora, spegnete, chiudete la pentola e lasciate riposare i ceci per almeno 12 ore; l’operazione potete farla la sera precedente.
Il giorno seguente portare la pentola a pressione e lasciate cuocere per un’ora. Alla fine spegnete e fate scendere la pressione attraverso l’apposita valvola.

Nel frattempo bollite semplicemente il filetto di baccalà in acqua con pochissimo sale.
Toglietelo dalla pentola, spinate se necessario, togliete la pelle e riducetelo in piccoli pezzi; mettetelo da parte.

Aprite la pentola a pressione salate e se necessario aggiungete un po’ di acqua calda, perché vi dovrete cuocere direttamente la pasta.
Portate a bollore e versate la pasta, aggiungete il rosmarino, il peperoncino piccante e poco alla volta il baccalà mantecando il tutto.
Lo scopo è quello di fare in modo che la pasta si cuocia assorbendo tutta l’acqua e che il piatto risulti bello asciutto, “azzeccoso”.

Verso fine cottura aggiungete l’olio, quasi a crudo, e spegnete.
Lasciate riposare per pochi minuti, date un’ultima rimescolata e servitela fumante!

lunedì 15 novembre 2010

Una torre di melanzane


In questi giorno sono stato un pò lontano dal blog, ma ahimé per motivi contingenti: purtroppo a causa del cattivo tempo della scorsa settimana, che ha provocato l'esondazione del fiume Sele, abbiamo avuto un grosso danno all'acquedotto che serve la città di Salerno e zone limitrofe :(  per la riparazione si prevede che trascorrerà un mese circa! aiuto!

I giornali del giorno dopo titolavano: "L'acqua come regalo di Natale!" e non vi dico il panico!!

Pertanto siamo da mercoledì scorso con l'acqua razionata, cioé arriva solo due ore al mattino :(  quindi ho dovuto organizzarmi di conseguenza con secchi, latte e contenitori, scorte di acqua minerale, quindi sono sicuro che mi perdonerete :)

Ma tornando a noi, eccomi con la ricetta dell'antipasto del contest di Simonetta "Un celiaco a cena", se vi ricordate ve ne avevo già parlato qui presentando il dolce ed il banner è qui accanto.

Anche per questo piatto ho optato per l'utilizzo di prodotti locali: le melanzane provengono dall'orto di un amico (che ringrazio!) e la provola viene dalla Costiera Amalfitana, come l'ottima ricotta del dolce :), ed infine il pomodoro è stato fatto in casa da mia madre (sempre preziosa!).

Oggi, intanto che scrivo, sto preparando il piatto forte :) che vi presenterò nei prossimi giorni a conclusione del mio personalissimo ciclo 'gluten free'... e sarà quello con il quale parteciperò al contest.
Ma intanto eccovi la ricetta dell'antipasto.




Torre di melanzane e provola
3 persone

2 melanzane grosse
Provola fresca di Tramonti q.b.
1 rametto di rosmarino
3 uova
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
Passata di pomodoro (fatto in casa)
Cacio ricotta fresca
Olio evo
Sale marino

Lavate bene le melanzane e tagliatele in fette tonde dello spessore di circa mezzo centimetro. Salatele e lasciatele in una ciotola per circa 20 minuti.

Battete le uova con un pizzico di sale ed il formaggio. Aggiungete alla pastella anche le foglioline intere di rosmarino fresco, che avrete preventivamente sciacquate.

Nel frattempo mettete a riscaldare l’olio per la frittura in una padella.
Appena caldo friggete le fette di melanzane scolate e passate nella pastella. Mettetele in un piatto con la carta assorbente per eliminare l’eccesso d’olio.

Mettete a cuocere il pomodoro passato, corretto con un pizzico di zucchero, con uno spicchio d’aglio per circa 30 minuti.

Tagliate la provola a fettine, non più grosse delle fette di melanzane.

In una pirofila alternate quattro fette di melanzane con quelle di provola, aggiungete un po’ di pomodoro e passate al forno preriscaldato a 180° C per circa 10 minuti o finché la provola non si sarà sciolta.

Mettete nei piatti, irrorate con un altro cucchiaio di pomodoro, scaglie di cacio ricotta e guarnite con qualche fogliolina di rosmarino.

mercoledì 10 novembre 2010

Invita un finocchio a cena...


Eccomi qua sul filo del rasoio a partecipare con gli altri amici food blogger all'iniziativa!

Inutile dire...anzi meglio precisare che sono contro ogni forma di discriminazione, sia essa rivolta ai gay, alle donne, ai diversamente abili, ecc.  insomma nei confronti di chiunque non rientri nella banale "normalità"!

beh per quanto riguarda i gay poi c'è da dire che molti di quelli che sono al comando spesso lo sono, ma non hanno il coraggio di ammetterlo e si nascondo dietro un falso perbenismo quando se ne parla e magari hanno anche mogli e figli...
mi è capitato personalmente, nel mio piccolo, di assistere ad affermazioni davvero grottesche che ti verrebbe da urlare: ma hai anche il coraggio di parlare!!!

Oggi qualcuno ci indica come normalità l'appiattimento delle coscienze, l'assenza di senso critico, la banalizzazione di realtà, eventi che banali non lo sono affatto!

Basta! sono stanco di chi vuol farci credere che la vita è solo quella che ci propinano filtrata dalla TV
non possiamo essere tutti cantanti, ballerini, attori, veline, avere come unico scopo l'apparire in tv e non pensare ad altro!

per non parlare dell'informazione...avete mai visto un telegiornale? sembrano tutti uguali, fatti con lo stampino!
a volte, se manca il pazzo di turno che uccide qualcuno e la conseguente spettacolarizzazione dell'evento (vedi i milioni di puntate fatte sul delitto di Cogne con relativi plastici, assurdo!), la notizia più importante del giorno sembra essere magari un sondaggio fasullo che vuol farci passare per vere cose che non sono reali!

Purtroppo l'Italia degli ultimi anni è un paese dove sono permesse e lasciate passare cose che altrove sono inconcepibili!
è il momento di dire basta e protestare, in tutti i modi possibili, anche con un blog!




Torta di finocchi e patate al forno
Per 4/5 persone
4 finocchi
5 patate di media grandezza
3 pomodori
Cacio ricotta di capra (quella pugliese per intenderci)
Origano
Pimenton piccante (o peperoncino in polvere)
Olio evo
Sale marino


Lavate bene i finocchi, togliete la parte esterna più dura e tagliateli in fette di circa mezzo centimetro. Metteteli in una ciotola e teneteli da parte.
Sbucciate, lavate e tagliate a fette sottili le patate.

In una pirofila da forno (ne ho usato una ovale, lunghezza circa 30 cm), fate un fondo con un paio di strati di patate, salate e versate un filo d’olio.
Ricoprite con abbondante cacio ricotta grattugiata e origano.

Fate infine due strati di finocchi, salate, cospargete di abbondante cacio ricotta e pimenton piccante.
Irrorate con un filo d’olio e giusto un po’ di acqua per evitare che si asciughino troppo una volta messi al forno.

Coprite con carta argentata e mettete in forno preriscaldato a 200° per 45 minuti.
Passato questo tempo, scoprite, mettete i pomodori lavati e tagliati in spicchi, altro origano e lasciate i forno per altri 15 minuti circa.

Togliete dal forno e servite tiepido. Va bene come antipasto o come contorno, fate voi...ma l'importante è che ci sia un finocchio a tavola!!

lunedì 8 novembre 2010

Mousse di ricotta al cioccolato amaro


Questa ricetta è nata principalmente perché pensavo ad un buon dolce per la proprosta di cena gluten free di Simonetta del blog Glu.fri. (andate a vedere!), il suo contest "Un celiaco a cena" mi ha subito entusiasmato! anche perché ho qualche amico celiaco e ci tengo a cimentarmi in 'esperimenti' che non sono poi così difficili come possono sembrare :)
...ma questo è solo il dolce, a breve posterò anche l'antipasto ed il piatto principale con il quale parteciperò al contest!

Ho pensato ad un dolce i cui prodotti principali siano locali (quelli a kilometro zero o quasi :) come la ricotta e il più possibile biologici e di stagione (le castagne le abbiamo raccolte in motagna ad Acerno, qui vicino!), che rispettino la natura e l'ambiente, oltre che la persona, cose che secondo me sono tutte strettamente interrelate.
Non è un dolce particolarmente complicato ma vi assicuro che il sapore è ottimo!

Per la preparazione ho usato solo pentole e utensili di accaio ben lavati e che in genere non utilizzo per preparare impasti a base di farina o altro alimento con glutine.
Ho inserito le marche dei prodotti perché alcuni, come il cioccolato, non sempre possono essere utilizzati in sicurezza, ma questo è nell'elenco di quelli permessi nel sito dell'A.I.C. Associazione Italiana Celiachia.

Ecco la ricetta e che siate celiaci o no sono sicuro che vi piacerà :D




Mousse di ricotta al cioccolato amaro
3 bicchieri

300 gr di ricotta vaccina freschissima (ho usato ricotta di Tramonti)
160 gr di zucchero
100 gr di cioccolato amaro al 70% cacao (Lindt excellence)
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaio di rum (Havana Club - Añejo reserva)
Castagne fresche 3 o 4
1 cucchiaio e mezzo di zucchero di canna bio

Mescolate la ricotta con lo zucchero, che potete ridurre ‘a velo’ per ottenere una mousse più liscia.
Personalmente preferisco la mousse un po’ granulosa, ma come si dice de gustibus…
Unitevi un cucchiaino di cannella ridotta in polvere e amalgamate molto bene con le fruste.

Nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato con un paio di cucchiai di acqua. Appena sciolto fatelo intiepidire.
Unitelo quindi al composto di ricotta aggiungendo anche una cucchiaiata di rum. Continuate a mescolare finché la mousse non risulta ben omogenea.

Riempite i bicchieri per servirlo e riponete in frigo per almeno un’ora.

Mettete le castagne (regolarmente intaccate) in una padella antiaderente e fatele andare con fiamma viva, coperte, finché non arrostite. Giratele di tanto in tanto. Toglietele dal fuoco, fatele raffreddare e sbucciatele.

Versate lo zucchero di canna in un pentolino con una pari quantità di acqua per fare il caramello. Quando bolle e inizia a caramellare unitevi le castagne, girate e spegnete.

Mettete le castagne, una ad una, su carta da forno e versatavi sopra il restante caramello. Passate in frigo finché non si indurisce.

Togliete i bicchieri dal frigo un po’ prima di servire e decoratele con una castagna caramellata.

venerdì 5 novembre 2010

Pasta al forno con cavolo cappuccio


Oggi sono in fibrillazione, mi hanno consegnato la nuova cucina!!!
In questo momento gli operai sono andati a pranzo, quindi approfitto per scrivere poche righe su questa pasta cucinata nei giorni scorsi, prima che smontassimo la cara vecchia cucina.

Non vi nego che ogni martellata, ogni avvitata della nuova cucina mi tieni lì col fiato sospeso in attesa che si compia il miracolo e la nuova cucina appaia come d'incanto...ma mi sa che dovrò aspettare un altro bel pò :)
il montaggio è lento e minuziono, per fortuna aggiungerei!
anche se come la solito c'è un particolare che avevo richiesto e che invece manca :( ma si sa con i produttori di mobili c'é sempre da far questioni ahimé!

Ma tornando al nostro piatto, come già detto tante volte io adoro le verdure e in questo periodo il cavolo è quella che fa da re della cucina, a volte lo mangio semplicemente scaldato con un filo d'olio d'oliva o magari in un semplice risotto con una spolverata di parmigiano.

Insomma gli operai sono tornati, scusatemi se vi posto velocemente questa ricetta, tornerò prestooooo......



Pasta al forno con cavolo cappuccio

Per 4-6

500 gr di pasta (ho usato i fusilli De Cecco)
1 cavolo cappuccio di media grandezza (circa 600 gr)
2 salsicce (300 gr circa)
3 filetti di acciughe sott’olio
Parmigiano grattugiato
Peperoncino piccante
Zafferano
Uno spicchio d’aglio
Olio d’oliva
Sale marino


Lavate e pulite il cavolo cappuccio, tagliatelo ‘a fette’ e tenetelo da parte.

In una teglia versate un po’ d’olio, appena caldo aggiungete lo spicchio d’aglio, il peperoncino piccante diviso in due metà (sarà più facile da togliere se il caso) e lasciatevi sciogliere i filetti di acciughe.
Unitevi quindi le fette di cavolo cappuccio e coprite con un coperchio. Salate poco.
Lasciate cuocere finche il cavolo cappuccio non sarà ammorbidito.

In una piccola teglia antiaderente fare colorire le salsicce sbriciolate, ma con pochissimo olio.

Quasi a fine cottura del cavolo cappuccio unite la salsiccia e lo zafferano. Mescolate e lasciate andare a fuoco lento per altri 10 minuti.

Nel frattempo cuocete la pasta, scolandola molto al dente (poco più della metà del tempo indicato sulla confezione).

Mescolate la pasta con il condimento e versate in una capiente pirofila da forno.
Cospargete con abbondante parmigiano grattugiato e infornate a 180° finché non si forma una piccola crosta dorata.
Servite a tavola nella stessa pirofila.

lunedì 1 novembre 2010

Aspic di mele con melagrana



Non sono un grosso mangiatore di frutta, ma tra i pochi frutti che mangio 'nature' c'è sicuramente la mela.
non so, sarà il fascino del frutto del peccato?! :)
pertanto quando mi sono imbattutto nel contest di Arabafelice Inventa...Mela! subito ho cominciato a pensare a cosa potessi preparare di insolito per me...

Finora l'ho usata in cucina quasi sempre per fare delle classiche torte mela e cannella, le mele cotte (della nonna!), ma mai per un colorato dessert al cucchiaio.

Avevo già incontrato l'aspic di frutta e mi aveva colpito proprio per la bellezza dei vari colori della frutta ll'interno della gelatina e quindi, avendo a disposizione una bellissima melagrana rosso cupo (regalo della mamma!) ho subito pensato di combinarla con una bella mela giallo oro come la golden.

Mi piace molto servire piatti che tengano conto anche del mélange di colori nel piatto, una specie di cromoterapia culinaria! :)

Non ho usato molta gelatina perché preferivo, in questo caso, che il 'molle' della gelatina non prevalesse sul sapore 'croccante' delle mele, cosa che adoro!
Eccovi la semplice ricetta.



Aspic di mela con melagrana

2 mele golden
1 melagrana
1 limone
150 ml di succo di mela puro (non zuccherato)
50 ml di vino bianco secco
100 gr di zucchero bianco
Fogli di gelatina per circa 10 gr
50 gr di biscotti secchi integrali
30 gr di burro


Lavate bene le mele, tagliatele in piccoli dadini senza sbucciarle e mettetele in una ciotola.
Versatevi sopra il succo di limone e girate per far si che il succo bagni bene tutti i pezzetti.

Aprite in un due la melagrana e, tenendola nella mano con la parte tagliata verso il basso, con un cucchiaio di legno battete sulla buccia, facendo in modo che i chicchi cadano raccogliendosi in un piatto. Togliete l’eventuale polpa bianca caduta e tenete da parte.

Lasciate in ammollo per 10 minuti i fogli di gelatina in acqua fredda. Nel frattempo sciogliete lo zucchero in 200 ml di acqua, non appena bolle spegnete. Unitevi la gelatina strizzata, il succo di mela ed il vino.
Fate sciogliere bene la gelatina.

Prendete gli stampi scelti e versatevi un dito di gelatina. Mettete in frigo per circa 10 minuti o finché non si rapprende un po’. Versatevi quindi i pezzetti di mela ben scolati.

Per il primo stampo fate uno strato di mele alternandolo ad uno di chicchi di melagrana. Versate poi la gelatina fino a coprire la frutta. Mettete in frigo per almeno due ore.

Per il secondo stampo versate i pezzetti di mela, copriteli con la gelatina e mettete in frigo per un buon 15 minuti. Dopodiché fate uno strato di sola melagrana, coprite con la gelatina e riponete in frigo, anche qui per almeno due ore. Riempiendo lo stampo fate in modo da lasciare circa un dito dal bordo, per aggiungere poi l’impasto di biscotti.

Per gli stampi che ho usato sono uno tondo diam. 10 x 10 h cm, l’altro con base quadrata lato 9 x 12 h cm.

Frullate i biscotti ed unitevi il burro fuso, mescolate bene e mettete in frigo per un’ora.
Trascorso questo tempo riempite con un ultimo strato di impasto di biscotti il secondo stampo e tenete in frigo per un’altra ora.

Alla fine sformate sui piatti da portata, aiutandovi immergendo per pochi minuti gli stampi in acqua calda. Servite immediatamente.

Con questo post partecipo al contest Inventa...Mela! di Arabafelice...in cucina.

venerdì 29 ottobre 2010

Udon al salmone



Stamane quando sono uscito di casa l'inverno sembrava essere giunto all'improvviso con una pioggerellina leggera ed un vento gelido. Al solito non sono mai pronto a queste evenienze, pensate che in genere il mio cambio di stagione invernale lo faccio ai primi di dicembre, riempiendo nel frattempo la camera da letto di maglioni, giacche e sciarpe sparse un pò ovunque... evvabbuò!

Sulla via del ritorno pensavo a cosa potevo prepararmi per cena, qualcosa di veloce (perché morivo dalla fame :P avendo mangiato solo un sandwich) ma anche 'consolatorio'... ed ecco che mi sono venuti in mente gli udon comprati a Roma al Korean Market.

In vena quindi di cineserie o meglio di giapponeserie :o ho pensato a questo piatto, senza grosse pretese, ma dal sapore ottimo.

Dovete sapere che io adoro la cucina giapponese ma non mi sono mai cimentato, se non in rare occasioni, e sempre in piatti estremamente semplici. Solo pochi giorni fa ho comprato l'ottimo libro della Harumi Kurihara Everyday Harumi dal quale spero di ricavare un bel pò di buone ricette da propinare agli amici :)... lo aspetto a giorni e non vedo l'ora!
...nel frattempo eccovi la ricetta simil-japanese da me cucinata.


Udon al salmone
Per 3 persone

250 gr di udon
250 gr di salmone
3 carote medie
2 o 3 porri
Semi di sesamo tostati
Olio di sesamo
Salsa di soya
Pepe nero
Sale marino

Lavate porri e carote. Tagliate i porri e le carote a rondelle con il caddie.
Versate in una padella un filo di olio di sesamo, non troppo poiché ha un sapore caratteristico molto forte, e fatevi saltare velocemente carote e porri.

Unitevi il salmone tagliato a pezzetti e lasciatelo cuocere finché non è leggermente dorato. Salate pochissimo. Pepate.  Fate attenzione a non fare asciugare troppo il condimento per gli udon così preparato.

Nel frattempo mettete i semi di sesamo un una padella antiaderente e lasciateli abbrustolire, rimescolando spesso, finché non incominciano letteralmente a saltare e la cucina si riempie del loro aroma (sono pronti!), quindi spegnete.

In una pentola mettete abbondante acqua con pochissimo sale. Quando bolle versate gli udon. Mescolate di tanto in tanto, quando saranno cotti (in circa 10 minuti) scolateli.
Uniteli alle verdure con il salmone ed aggiungete un po’ di salsa di soya.

Impiattate e su ogni piatto lasciate cadere una piccola pioggia di semi di sesamo...

lunedì 25 ottobre 2010

Guinness cake




Non molto tempo fa ho letto sul blog di Fior di frolla la ricetta di un dolce fatto con la birra stout, classica stout è la birra irlandese prodotta dalla Guinness, che mi ha molto affascinato e mi ha riportato con la memoria ad un meraviglioso viaggio in giro per l'Irlanda di due anni or sono.

L'rlanda è un paese molto bello, sebbene umido :) , nel quale ho sempre trovato una calorosa accoglienza.
Ci sono dei posti bellissimi da nord a sud; in particolare ho amato molto la bellezza di Galway al tramonto, il verde Connemara, le asprezze delle Isole Aran e l'incantevole Dingle dove abbiamo alloggiato in un bellissimo hotel affacciato sulla baia. Per non parlare di altri posti ben più noti ai turisti, ma non per questo meno incantevoli!

Dal punto di vista culinario, per non andare nei dettagli, non dimenticherò mai il buon pesce e le ostriche (fa-vo-lo-se!!!) mangiate a Howth e la carne ottima quasi ovunque!
Un must per chi va a Dublino è il café-ristorante The Church costruito all'interno di una vecchia chiesa sconsacrata, un posto da urlo! (noi abbiamo mangiato accanto all'organo!)

Insomma l'Irlanda è un  paese da visitare assolutamente!

Tornando a noi e al nostro dolce, ovviamente (per me, perché non resisto mai a 'personalizzare' le ricette) ho apportato delle piccole modifiche alla ricetta originale della bravissima Sara.
Ad esempio ho utilizzato lo zucchero di canna, ho sostituito la panna acida (che non ho trovato ahimé!) con una panna a ridotto contenuto di grassi, la crème légère. Ho aggiunto più birra ed ho usato una extra stout perché volevo che il sapore di birra si sentisse in maniera decisa.

Il risultato è stato un cake dal colore dicisamente scuro, quasi nero, ed un ottimo sapore di birra scura!




Guinness cake

330 ml di birra extra stout Guinness
250 gr di burro
75 gr di cacao amaro in polvere
2 uova
200 ml di panna - 20% di grassi (crème légère)
300 gr di farina 0 manitoba
300 gr di zucchero di canna
2 cucchiaini di bicarbonato


Versate la birra in una casseruola e su fuoco moderato lasciatevi sciogliere il burro, mescolando di tanto in tanto. Appena sciolto il burro, spegnete e togliete dal fuoco.
Unitevi il cacao poco alla volta, setacciandolo e mescolando con una frusta in maniera da non formare grumi. Tenete da parte e fate raffreddare.

In una ciotola battete le uova con la panna, mescolando bene. Unitevi quindi lo zucchero, la farina setacciata ed il bicarbonato.
Aggiungete infine il composto di birra e mescolate continuamente con una spatola, amalgamando molto bene il tutto.

Imburrate leggermente uno stampo da cake standard (dim. 25 x 11 x 8), ricopritelo di carta forno. Versatevi il composto e mettete in forno preriscaldato a 180 ° C per un’ora circa o finché sarà ben cotto.
Fate la prova stecchino per essere sicuri che sia cotto all’interno.
Sformate quando si è ben raffreddato.

L'ho servito in fette accompagnate con panna vanigliata, una delizia!

venerdì 22 ottobre 2010

Melanzane con salsa allo yogurt



Questo piatto l'ho cucinato con successo ad una cena all'aperto questa estate (ovviamanete senza melagrane), ma mi ero ripromesso di rifarlo quando avessi avuto anche le melagrane ed eccolo qua.

La ricetta l'ho vista realizzare (via you tube) dal cuoco Yotam Ottolegnhi, di cui vi ho già parlato qui, e i cui piatti mi attirano molto, oltre che per il particolare mélange di sapori, anche per i colori e le spezie usate.
In effetti è molto coreografico ma davvero semplice nella realizzazione.

Forse alcuni degli ingredienti non sono semplici da recuperare, ma non introvabili, oramai in rete potete per fortuna acquistare di tutto! ...e in ogni caso sono ammesse le sostituzioni :)

Ad esempio ho sostituito il latticello della ricetta originale (in maniera impropria diranno i puristi, sì lo so sono due cose diverse!) con della crème légère, cioè un panna a ridotto contenuto di grassi comprata al Carrefour (viva i prodotti francesi!) ed il risultato è piaciuto molto!
Ivece avevo lo zahatar originale! :)

Lo zahatar è un mix di spezie comune nel Medio Oriente composto, nella sua versione più semplice, da timo essiccato, semi di sesamo tostati e sale. Ne esistono diverse versioni a seconda di dove lo comprate, le tradizioni locali e familiari, a volte è anche miscelato con il sumac (altra spezia ottenuta dalle bacche essiccate e frantumate di un piccolo arbusto del Mediterraneo).
Quella che ho usato è più o meno la versione base (credo ci sia anche dell'origano tra le altre erbe aromatiche) comprata la mercato di Tel Aviv.



Melanzane con salsa allo yogurt
Per 4 persone

2 melanzane larghe
1 melagrana
Timo limonato fresco e secco
Olio evo
Sale marino
Pepe
Zahatar

Per la salsa
140 ml di crème légère (o meglio latticello se lo trovate)
100 g di yogurt greco
1 e ½ cucchiai di olio evo
1 aglio
Un pizzico di sale


Lavate le melanzane intere, tagliatele longitudinalmente compreso il picciolo, ma facendo attenzione a non romperlo. Incidetele con un coltello facendo delle linee parallele prima in un verso e poi nell’altro, formando un disegno ‘a diamante’.

Ora spennellate le melanzane con abbondante olio d’oliva, finché la polpa non l’avrà ben assorbito.
Poggiatele su di una leccarda da forno, con la parte tagliata verso l’alto. Salate, pepate e aromatizzate con una bella manciata di timo secco.

Mettetele in forno, che avrete precedentemente portato a 200°C.
Cuoceranno in 35-40 minuti. Spegnete, toglietele dal forno e lasciatele raffreddare.

Nel frattempo potete preparate la melagrana e la salsa.

Dividete a metà la melagrana e tenendola nella mano con la parte tagliata verso il basso, battete sulla buccia con un cucchiaio di legno in modo che i grani escano dalle vostre dita cadendo in un piatto che utilizzerete per raccoglierli.

Mescolate tutti insieme gli ingredienti della salsa, unendovi anche l’aglio sbucciato e leggermente schiacciato. Aggiustatela di sale e tenetela in frigo fino a poco prima di servire i piatti.

Impiattate le melanzane versandovi sopra un abbondante cucchiaiata di salsa allo yogurt, cospargetele con lo zahatar, foglioline di timo fresco ed infine una abbondante manciata di semi di melagrana.
Ultimo tocco un filino di olio e servite!

lunedì 18 ottobre 2010

Green soup



In questi giorno il freddo, almeno dalle nostre parti, si fa sentire di più, soprattutto di sera.
Allora è d'uopo, tornando a casa di sera dopo il lavoro, riscaldarsi con una bella zuppa di verdure che ci tiene leggeri e ci fa anche bene :)

Quindi sabato, nel solito giro al mercato, ho trovato un paio di ingredienti freschi che a me piacciono tanto: i cipollotti freschi e i broccoli calabresi! ...ed ecco che il mio cervellino è entrato in funzione, mi spiego subito.
Avevo letto dalla Lucy del suo nuovo contest minestre e zuppe e quindi ho pensato di unire l'utile al dilettevole: prepararmi una bella zuppa e partecipare ad un contest, cosa per me nuova (questo per me è il primo!).

Nella ricetta ho pensato di unire alla base di broccoli, una patata per dare consistenza ed anche un cereale (che a me piace molto) come il miglio; questo leggermente tostato conferisce un aroma caratteristico.
Il sapore viene poi arricchito dal fresco delle foglie di basilico e dall'aroma vagamente 'limonato' dei semi di coriandolo. Quest'ultimo ha anche proprietà digestive e con i broccoli ci sta sicuramente bene!




Green soup
Per 2 persone

500 gr broccoli calabresi
2 patate a pasta gialla (ho usato la varietà Agata)
2 cucchiai di miglio bio (provenienza Marche)
1 cipollotto fresco di media grandezza
4-5 foglie di basilico fresco
Coriandolo (1 cucchiaino)
Sale marino
Olio evo

Lavate il cipollotto e tagliatelo a fette.
Mondate e lavate i broccoli, conservate le foglie più tenere da utilizzare anch’esse nella zuppa.
Pelate e tagliate una patata in pezzi; sciacquate il basilico. Tenete tutto da parte.
Versate in una padella un po’ di olio e, quando caldo, versatevi il cipollotto.
Dopo un po’ unitevi il miglio e girate facendolo tostare leggermente.
Aggiungetevi quindi i broccoli, la patata, il basilico, un pizzico di sale marino e qualche grano di coriandolo.
Versatevi circa un litro di acqua.

Portate ad ebollizione, abbassate la fiamma al minimo e lasciate sobbollire per circa mezz’ora.
Spegnete fate raffreddare un po’ e con un frullatore ad immersione riducete il tutto ad una crema.

Nel frattempo avrete pelato e tagliato l’altra patata in grosse fette. Passatele in una padella antiaderente con pochissimo olio finché leggermente dorate.
Guarnite la zuppa sistemando al centro le fette di patate e qualche grano di coriandolo.

Buona settimana a tutti!

Con questa ricetta partecipo al contest Minestre e zuppe di "ti cucino così..."

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